Quarti di Champions League: l'Itas vince a tavolino perché lo Wegiel non si presenta
Trento ha vinto a tavolino l’andata dei quarti di finale della Champions League 2020 di volley maschile. Lo Jastrzebski Wegiel ha ufficialmente annunciato che giovedì sera non si presenterà alla BLM Group Arena per disputare l’incontro, la formazione polacca ritiene inopportuno un viaggio in Italia a causa del Coronavirus e così i dolomitici possono festeggiare il successo per 3-0 (25-0; 25-0; 25-0).
La conferma è venuta poco fa da Eurosport che comunica quanto era già nell'aria. Lo avevano detto e lo hanno fatto: «Noi in Italia a giocare a pallavolo non veniamo». Ieri pomeriggio i polacchi dello Jastrzebski Wegiel erano attesi all’aeroporto di Bergamo per essere trasportati a Trento dove domani sera alla Blm Group Arena alle 20.30 è in programma l’andata dei quarti di finale di Champions League di volley maschile contro la Trentino Itas. Ma di giocatori e staff manco l’ombra.
La società polacca, impaurita dalla diffusione in Italia del coronavirus, ha provato di nuovo a forzare la mano alla Cev, la confederazione europea che gestisce la manifestazione. Ieri mattina ha inviato una lettera in cui chiedeva di rinviare la partita. In subordine proponeva di disputare andata e ritorno o nel proprio impianto o in campo neutro, in un palazzetto in Austria che aveva già dato la propria disponibilità. «In questa situazione, tenendo conto, in particolare, delle preoccupazioni e dei disagi della nostra squadra - concludeva la nota -, senza escludere la possibilità di una possibile quarantena dei nostri giocatori e dello staff, il che comporterebbe l’incapacità di continuare la partecipazione della nostra squadra alle competizioni nazionali, tenendo conto delle argomentazioni puramente umane dei giocatori», il presidente dello Jastrzebski Adam Gorol annunciava la «decisione di annullare il viaggio della nostra squadra a Trento».
Le proposte avanzate dai polacchi sono state respinte dalla Trentino Volley che, dalla sua, aveva la precedente presa di posizione della Cev in cui si affermava che, a porte chiuse o aperte, la partita si sarebbe dovuta giocare.