F2: Schumi jr vince a Monza 14 anni dopo il padre e viene la pelle d'oca
Schumacher vince a Monza. Bastano quattro parole per far venire la pelle d’oca al popolo dei motori ed evocare pensieri felici. Non si tratta di Michael in Formula Uno su una Ferrari ma poco importa per la narrazione di una storia da brividi, di una dinastia che pare non volgere al termine. Il figlio Mick, 20 anni dopo il primo successo del padre nel tempio della velocità su una Rossa e 14 anni dopo l’ultimo, trionfa nella Feature Race del Gran Premio d’Italia in Formula2, con una rimonta brillante, generata da una partenza fulminante (da settimo a secondo prima della variante bassa) e difesa con i denti dagli attacchi dell’italiano Ghiotto, ottimo secondo. Ora l’obiettivo può essere addirittura il titolo, staccato di soli 3 punti in classifica dalla coppia Ilott-Shwartzman.
«Grazie, grazie», le parole rivolte in perfetto italiano con l’ingegnere di pista appena tagliato il traguardo, una scelta linguistica simbolo di un legame profondo con il Belpaese che ha accolto lui - 21 anni, pilota della Ferrari Academy e della Scuderia Prama - con lo stesso affetto con cui aveva abbracciato il padre. Nella giornata in cui la Rossa scrive la pagina più nera della propria storia a Monza, Mick Schumacher strappa un sorriso ai tifosi del Cavallino che già sognano di ripetere un binomio vincente. Non può festeggiare la prima vittoria stagionale - ma il quarto podio consecutivo - con il suo pubblico e con mamma Corinna ma le celebrazioni a base di champagne sul podio non mancano, a pugni alzati con una sagoma che ricorda quella del mitico padre, sulle cui condizioni dopo il devastante incidente sugli sci del 2013 la famiglia continua a mantenere il massimo riserbo. «Un successo qui - le sue parole rotte dall’emozione - è davvero speciale». Buon sangue non mente.