Biathlon Lisa Vittozzi leader di specialità dopo il successo a Ruhpolding, dove Dorothea Wierer è arrivata quarta
La sappadina è terza nella classifica generale, appena davanti all'azzurra altoatesina e fiemmese di adozione. Oggi nel circuito tedesco è in programma la staffetta maschile, domani quella femminile e domenica le mass start.
TRENTO. L'azzurra Lisa Vittozzi festeggia la leadership nella classifica di specialità dopo aver vinto ieri l'individuale di Ruhpolding (Germania), prova della coppa del mondo di biathlon femminile.
Oggi è in programma la staffetta maschile, domani quella femminile e domenica le mass start. Dal 19 gennaio le gare in Alto Adige, ad Anterselva.
È il terzo successo in carriera per la sappadina e la terza vittoria consecutiva per un'italiana in questa prova nella località bavarese dopo le due precedenti affermazioni di Dorothea Wierer, che ha chiuso al quarto posto. Sui 15 km del percorso, Vittozzi non ha commesso nemmeno un errore al tiro, chiudendo con il tempo di 40'05''9, precedendo di 39 secondi la francese Lou Jeanmonnot, anche lei impeccabile al poligono, e di 45 l'altra transalpina Julia Simon, leader di coppa del mondo.
Wierer ha sbagliato un solo colpo ed è arrivata davanti alle svedesi Hanna ed Elvira Oeberg, seconda nella classifica generale
Il successo dunque ha proiettato Vittozzi in vetta alla classifica di specialità con 150 punti ed un margine di 15 punti su Elvira Oeberg, vincitrice della prova inaugurale, quando al termine della stagione manca solamente l'appuntamento conclusivo di Oestersund.
In classifica generale comanda sempre Simon a quota 666 punti, davanti a Elvira Oeberg a 615. Vittozzi è terza a 463, due lunghezze davanti a Wierer.
"Sapevo che sarebbe stata una gara abbastanza dura - ha spiegato alla fine l'atleta del Centro Sportivo Carabinieri -, perchè altre concorrenti hanno sparato bene ed eravamo tutte vicine.
C'era il rischio dopo la brutta prestazione di Pokljuka che si riaccendesse la luce rossa nella mia testa, ma ho imparato a ricominciare daccapo e credere nelle mie capacità e nel lavoro fatto. Sono orgogliosa di me stessa, adesso mi ritrovo in testa nella graduatoria di specialità, ma non guardo nè quella nè la classifica generale".