Oltre duemila atleti per la Ciaspolada numero 50, sulla formula di gara i dubbi del meteo
Viste le precipitazioni in corso in alta Val di Non, solo nella notte si deciderà se i concorrenti al via alle 10.30 di domani, 6 gennaio, correranno in gran parte senza le ciaspole ai piedi oppure se grazie alla neve fresca si potrà tornare al modulo classico. Oggi, intanto, la cerimonia inaugurale al Palanaunia di Fondo e in piazza San Giovanni
TRENTO. Saranno in 2100 domani mattina, sabato 6 gennaio, a indossare il pettorale de «La Ciaspolada» e a omaggiare, chi correndo chi passeggiando, l’edizione niumero 50 della "madre" di tutte competizioni podistiche con le racchette da neve.
Le ore che precedono questo appuntamento speciale sono tutte dedicate ad osservare le evoluzioni del tempo, in modo da capire prima possibile se la quantità di neve che sta cadendo in Alta Val di Non, e che cadrà nella notte, sarà sufficiente per proporre ai concorrenti un tracciato interamente imbiancato. In queste ore le precipitazioni sono abbastanza intense, ma non è ancora possibile stabilire con certezza come si presenterà la piana dei Pradiei domani mattina. L’ultima parte del percorso, quella lungo le vie di Fondo, preparata con la neve programmata, è già pronta, l’incognita riguarda gli altri quattro chilometri.
La giornata di oggi è stata quella della cerimonia inaugurale. La prima parte, che si è svolta al Palanaunia, è stata dedicata ai vincitori delle edizioni passate. Dopo i saluti del sindaco di Borgo d’Anaunia Daniele Graziadei e del Presidente del Consorzio B.I.M. Adige di Trento Michele Bontempelli, sono così salite sul palco prima Daniela Graziadei, Claudia Scanzoni, Maria Luisa Scanzoni, Asha Tonolini, Tiziana Di Sessa, Maria Grazia Roberti, Annalaura Mugno e Celia Balcells Serra, poi è toccato a Konrad Geiser, Tarcisio Cappelletti, Silvano Bertolini, Giorgio Moscon, Bruno Stanga, Antonio Molinari e Alex Baldaccini, tutti nomi che campeggiano nell’albo d’oro de «La Ciaspolada».
Importante è stato anche il momento dedicato ad omaggiare i gruppi sportivi storicamente legati a questa manifestazione, come L’Eà Tramontana di Padova, i Marciatori Morianesi di Lucca, la Polisportiva Masi di Bologna, la Lippo di Calderara di Reno, gli Amici di Sandro, l’Aido della Bassa Valsugana e Tesino, l’Istituto Comprensivo di Fondo e Revò, l’austriaco Wandersportfreunde Brettfall. Sono poi state ricordate le figure di Alessandro Bertagnolli e Romano Montaguti, alle quali questo evento deve moltissimo.
La cerimonia si è in seguito spostata in Piazza San Giovanni, dove si è svolto uno spettacolo di immagini e musica dedicato al tema della pace, accompagnato dalle note del Corpo Bandistico di Fondo, seguito dalla consueta cerimonia di accensione del tripode, dalla suggestiva fiaccolata dal centro di Fondo al punto dove partirà la gara ed infine dallo spettacolo dei fuochi d’artificio.
Poi tutti sotto le coperte a riposare per farsi trovare pronti per la corsa di domani o per la passeggiata per chi si è iscritto alla versione non competitiva.
La partenza è programmata per le 10.30, ma solo una volta arrivati in loco i concorrenti scopriranno se indosseranno subito le racchette da neve o dovranno farlo a 900 metri dall’arrivo, come pianificato prima della nevicata. Per portarli a destinazione è stato organizzato il consueto capillare servizio di bus navetta, che dalle 8 farà la spola fra gli hotel di Fondo, Sarnonico, Cavareno, Romeno, Malosco e Ronzone e la zona di gara.
I riflettori saranno puntati, in campo maschile, su Cesare Maestri, già vincitore nel 2022, 2019, 2018 e 2017, Marco Filosi, Filippo Barizza, Marc Trassera Pujol, David Prades Monfort, Stefano Anesi, Girma Castelli, Marco Sturm, Michele Dall’Ara, Christian Paolazzi e Fabio Salotti, in campo femminile su Annalura Mugno, Celia Balcells Serra, Georgina Gabarro Morente, Desiree Michelon, Ester Molinari e Simonetta Menestrina. Va ricordato che al via della gara ci saranno anche Eugen Vikoler e Marco Panizza, atleti della Nazionale Italiana Trapiantati, che dal 3 al 8 marzo prenderanno parte ai Mondiali Invernali di Bormio.
La loro presenza vuole affermare l’importanza della donazione gli organi e i tessuti, che ha salvato loro la vita.