Insulti razzisti a Maignan dai tifosi udinesi, la Fifa: via dagli stadi chi si comporta così
Il grave episodio degli insulti al portiere del Milan è avvenuto durante la partita di ieri, sabato 20 gennaio, poi temporaneamente sospesa. Il calciatore: "È una lotta dura, ci vorrà tempo e coraggio ma è una lotta che vinceremo"
ROMA. "Ignoranti che dovrebbero starsene a casa": così il portiere del Milan Mike Maignan ha commentato l'episodio di razzismo di cui è stato vititma ieri, a Udine. "I tifosi mi urlavano scimmia", ha spiegato, riferendosi al comportamento della curva friulana. Ai primi cori, il calciatore francese ha lasciato perdere, ma poi il comportamento razzista di violenza verbale è proseguito e quindi il portiere si è fermato per riferire ai direttori di gara e al proprio allenatore, che ha temporaneamente ritirato la squadra rossonera dal campo.
L'arbitro Maresca ha interrotto la partita al 33' del primo tempo, il gioco è ripreso dopo l'annuncio dello speaker che invitava i tifosi a smetterla. Per la cronaca, Il Milan ha vinto in rimonta 3-2, con la rete decisiva nei minuti di recupero.
"È una lotta dura, ci vorrà tempo e coraggio ma è una lotta che vinceremo", scrive il portiere del Milan all'indomani della partita contro l'Udinese. Maignan in una lunga riflessione postata sui social, invita il sistema calcio a prendersi le proprie responsabilità, definendo "complici" coloro che non hanno preso le distanze dal gesto - anche i tifosi sugli spalti - o che non adotteranno provvedimenti severi tra cui l'Udinese e le autorità. "Non è stato attaccato il giocatore" spiega Maignan "ma l'uomo, il padre di famiglia". E ancora: "non sono una vittima" e "grazie del supporto, vi vedo e siamo insieme".
A Maignan la solidarietà anche del club friulano: "Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza.
Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio", si legge in una nota.
"L'Udinese - prosegue la società - collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l'immediato chiarimento dell'accaduto, con l'obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili.
Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l'integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza".
Duro il presidente della Fifa Gianni Infantino: "Gli eventi accaduti sabato a Udine e a settembre a Sheffield sono totalmente ripugnanti e del tutto inaccettabili. I giocatori colpiti dagli eventi di sabato hanno il mio totale sostegno".
Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha chiesto il divieto d'accesso allo stadio per i tifosi che lanciano insulti "abominevoli", dopo quanto accaduto a Udine con i buu razzisti a Maignan e in Inghilterra a settembre quando a Sheffield il portiere Wes Foderingham fu riempito di insulti di natura razzista. "Non c'è posto per il razzismo - ha scritto Infantino sui social - né per altre forme di discriminazione, nel calcio come nella società".