Us Open, Jannik Sinner batte il britannico Draper e vola in finale contro Fritz
A Flushing Meadows il pusterese numero uno al mondo ha battuto 3-0 nella notte italiana il londinese venticinquesimo nel ranking Atp. Un match combattuto che finisce 7-5, 7-6 (7-3), 6-3 , per l'azzurro, atteso domani dalla sfida conclusiva, momenti di sofferenza soprattutto nel secondo set, vinto al tie-break. "Queste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta"
VIDEO Spettacolo Sinner contro Medvedev: i colpi più belli del match
NEW YORK. Jannik Sinner scrive un altro pezzo della sua fantastica storia in vetta al tennis mondiale, anche se manca l'ultimo passo: battendo Draper in tre ore e tre minuti di faticosa semifinale, il numero 1 del mondo raggiunge per la prima volta la finale degli Us Open, che è la sua secoueste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta".nda volta in uno Slam, dopo quello vinto a inizio di un 2024 da ricordare in Australia.
Contro l'amico Jack Draper, Sinner ha dovuto faticare più del previsto, e non solo per l'altissima umidità.
Lo dicono il punteggio finale, 7-5, 7-6 (7-3), 6-3 e la durata di un match nel quale l'azzurro ha sbagliato tanto, ma Draper ha tenuto testa ai suoi colpi. Una guerra di nervi e alla fine di fisico, perché il talentuoso inglese ha ceduto di schianto al terzo set per lo stremo di un match al cui livello ancora non arriva.
Sinner invece ha scacciato i fantasmi delle settimane scorse, non con la partita più bella di questo Flushing Meadows ma con una prova di tenuta mentale.
Ora, nella finale di domenica (alle 14 di New York, le 20 in Italia) Sinner affronterà l'americano Fritz, che nelal notte italiana ha sconfitto al qinto set il connazionale Tiafoe.
Assicurava di non avere "aspettative alte", Janueste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta".nik Sinner, alla vigilia del torneo di Flushing Meadows, dopo la tempesta del caso doping. E al suo ritorno in campo agli Us Open dopo la notizia della positività dello scorso aprile e della successiva 'assoluzione' per contaminazione involontaria, tutti gli occhi erano sulla sua reazione.
Giocare felice, aveva detto il tennista di Sesto Val Pusteria, è la ricetta fondamentale per riuscire ad esprimere il meglio di se stesso, e nonostante la vittoria del torneo di Cincinnati con la quale si era presentato agli Us Open, le sue sensazioni non erano buone. Felice non e' stata neanche la semifinale contro Draper, rivelatasi una maratona a temperature e umidita' altissima, ma col sorriso conclusivo quello si', perchè il numero 1 del mondo conquista la sua prima finale nello Slam americano. Gli Us Open erano stati fin qui un crescendo di prestazioni e punteggi, per Sinner, fino alla convincente vittoria su Medvedev. Un percorso inversamente proporzionale a quello degli altri candidati alla vittoria finale: prima Alcaraz, poi Djokovic sono caduti, aprendo la strada a Sinner.
Fino alla semifinale con l'amico Draper, mancino di talento col quale ha anche giocato il doppio poche settimane fa a Montreal.
Sotto una cappa di umidità che farà sudare i due avversari (lieve malore per Draper nel secondo set, che vomita in campo), il primo set parte all'insegna dell'equilibrio e ci vogliono 58' per spezzarlo. ueste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta".
Il britannico sfrutta momento di forma e servizio per tenere a distanza la superiore classe dei colpi di Sinner. Sul 3-3, dopo 24', il primo break se lo prende l'azzurro, con un passante di rovescio che gli dà la chance per strappare il servizio a Draper, subito sfruttata.
Ma gli errori di Sinner nel game di servizio creano il controbreak e con Draper che prende fiducia e Sinner che perde le misure si arriva fino al 5-5: l'undicesimo gioco è un susseguirsi di ace e doppi falli di Draper, alla quarta palla break Sinner sfrutta, va avanti e chiude il primo set sul 7-5.
Secondo set ancora più tirato (quasi un'ora e mezza di gioco e fatica): tutti i games si chiudono ai vantaggi, Draper e' bravo ad annullare tante palle break di Sinner, la sua tenuta mentale e fisica è superiore alle attese di tutti, tranne Sinner, che lo conosce bene. Tanti gli errori reciproci; sul 5-5, brivido per l'azzurro che cade e mette male il polso sinistro, è necessario il medical time out. Draper invece se la prende col campo, bagnato dalle sue scarpe intrise di sudore. Si va al tie-break, Sinner parte forte, prende il largo sul 4-0 e chiude il secondo set a 7-3.
Il britannico dà segni di cedimento fisico, Sinner alza il ritmo: si fila fino al 3-2 piu' rapidamente, senza andare ogni volta ai vantaggi, e arriva il break decisivo dopo quasi tre ore. Passante di rovescio per il 40-30 e poi lo scambio vincente per il 4-2.
Il 5-2 arriva con un game a zero, poi ancora un break e il 6-2 conclusivo, con una risposta di rovescio e lo porta in finale. A giocarsi un'altra chance Slam.
"È una bellissima sensazione, sono teso ma molto felice di scendere in campo ed è un bilanciamento che dovrò trovare domenica. Qui a New York mi sono trovato bene e ho giocato sempre meglio, di partita in partita. Ora proverò a fare quel che posso in finale", il campione altoatesino si presenta ai microfoni di Supertennis per commentare il successo che lo proietta nella seconda finale Slam della sua carriera: "La partita era complicata - spiega Sinner - e lui ha servito molto bene. Ho avuto molte chances di breakarlo. Non ci sono riuscito ma mentalmente oggi sono stato forte perché lui stava giocando una grande partita che a un certo punto è diventata anche molto fisica. Siamo calati tutti e due di attenzione e sono contento di essere riuscito a breakarlo nel terzo, il che mi ha portato ad una vittoria un po' più veloce, ma queste sono partite in cui puoi perderti in un attimo e sono contento di averla vinta".
Adesso arriva la finale. "Sono stato più volte in questa situazione, ma una finale Slam dà una sensazione diversa. Quando giochi una partita la domenica, in qualsiasi torneo, vuol dire che hai fatto un ottimo torneo. In queste giornate si prova a giocare al meglio ma anche a divertirsi perché sono giorni davvero speciali. Mi ricordo quando ho giocato la mia prima grande finale a Miami contro Hurkacz in cui non riuscii a gestire nulla. Poi piano piano sono riuscito a gestire quei momenti sempre meglio".