Una App per combattere le dipendenze da telefonino
Vincere la dipendenza da smartphone si può, anche con un’app. Sembra un controsenso, ma tra giochi a punti e assistenti virtuali un tentativo per recuperare un rapporto più sano col cellulare si può fare. Anche perché per alcuni utenti, soprattutto giovanissimi, il vizio del telefonino rischia di trasformarsi in una vera malattia che nella forma estrema si chiama nomofobia.
La schiera di app e accessori per disintossicarsi cresce a dismisura. In Giappone, ad esempio, arriverà sul mercato ad agosto una custodia molto particolare, pensata per i genitori che vogliono combattere la dipendenza dei figli dal display. Si chiama Otomos: è una specie di timer che si fissa al telefonino dei ragazzini con una vite. Tramite un’apposita app, consente di impostare i tempi di utilizzo del telefonino ed è in grado anche di disattivarlo.
Samsung, invece, ha pensato di trasformare in un gioco le restrizioni imposte dai genitori: l’app Marshmallow premia i bambini se si attengono ai limiti d’uso decisi da mamma e papà. I punti non rimangono virtuali: possono essere convertiti in buoni regalo su Amazon, Best Buy, Google Play e altri negozi, digitali e non. Di impostazione ludica è pure l’applicazione Forest che fa coltivare piante e alberi in una foresta virtuale solo se ci si astiene dall’usare lo smartphone.