Autobrennero: con il 5G l'auto si guiderà da sola
Le auto a guida autonoma, capaci cioè di portarvi a destinazione senza bisogno di guidare, saranno secondo il Ministro dell'Economia tedesca Peter Altmaier disponibili «Fra quattro o cinque anni, non di più». La ricerca e l'innovazione delle case automobilistiche è pronta al grande balzo, ma quello che serve ora è l'infrastruttura che accolga la guida autonoma. E in questa ricerca Trentoi è capofila di un progetto interessante connesso alla tecnologia 5G in arrivo. Un «corridoio digitale» ad altissima capacità, in grado fra l'altro di guidare auto - ma anche Tir - in autonomia da Bologna a Monaco di Baviera.
Progettare e sviluppare un corridoio digitale 5G per la mobilità connessa e automatizzata del futuro sulle strade europee è infatti l'obiettivo di «5G-Carmen», progetto coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento che ha appena ottenuto un finanziamento complessivo di 18,5 milioni di euro: 14,9 dall’Unione europea, nell’ambito del programma Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione, e i restanti dai partner industriali di progetto.
Sicurezza, gestione avanzata delle emergenze, sostenibilità della circolazione, aspetti ambientali: sono molte le sfide che attendono di essere affrontate grazie alle più innovative tecnologie che permetteranno di avere auto connesse tra loro e alle strutture di terra per una migliore gestione del traffico veicolare. Nel contesto del progetto «5G Carmen» diverse tecnologie 5G saranno installate e validate in aree selezionate del corridoio e nelle zone di confine. Il progetto riguarderà 600 chilometri di strade attraverso tre Paesi (Italia, Austria e Germania), lungo il corridoio Monaco-Bologna, uno dei più importanti individuati dalla Comunità europea per migliorare la mobilità delle persone e delle merci in tutta Europa.
Il fattore chiave sarà la tecnologia 5G che consentirà di evolvere l’attuale rete radiomobile 4G ai fini di ottenere una migliore risposta alle esigenze di servizi in termini di velocità di dati scambiati e tempi di reazione dell’infrastruttura di rete per l’implementazione di veicoli connessi, cooperativi e automatizzati di nuova generazione.
Riconosciuta a livello internazionale per le competenze nel campo delle Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni, la Fondazione Bruno Kessler nei prossimi tre anni guiderà a livello europeo il consorzio di 25 importanti realtà industriali, accademiche e della ricerca che collaboreranno al progetto.
I partner industriali sono Autostrada del Brennero, Bmw Group, Deutsche Telekom, FCA-CRF (cioè la Fiat), Inwit, Nec, Nokia, Qualcomm, Swarco, Tim, T-Mobile (Austria). Nella rete, anche piccole e medie imprese: CommAgility (UK), CyberLens (Olanda), DriveSec (Italia), Eight Bells (Cipro), Wings Ict Solutions (Grecia).
Per la parte di Università e Ricerca: Fondazione Bruno Kessler, Associazione PIIU, Cea-Leti (Francia, Cnit, Imec, Libera Università di Bolzano, Universitat Politècnica de Valencia (Spagna), Virtual Vehicle (Austria), High Tech Marketing (Austria).
Coordinatore del progetto «5G-Carmen» (5G for Connected and Automated Road Mobility in the European unioN), finalizzato ad ottenere ricadute positive in termini sociali, ambientali e commerciali, è Roberto Riggio, responsabile dell’Unità di Ricerca WiN presso il Centro Create-Net della Fondazione Bruno Kessler.