“L’oca in quarantena”, per insegnare le regole ai bimbi
“La spesa comune per il condominio è un’ottima idea! Avanti di due caselle; “picnic con gli amici al parco? Non ci siamo proprio! Indietro quattro caselle”; “Hai portato la spesa agli anziani che ti vivono accanto? Raddoppia il tiro”; “Hai fatto una donazione alla protezione civile. Avanti di una casella”: sono alcuni dei testi che compaiono nelle caselle de “L’oca in quarantena”, una rivisitazione al tempo del coronavirus del tradizionale “gioco dell’oca”.
Ideato da Paula Benevene, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’università Lumsa, e dalle studentesse del corso di laurea magistrale in Psicologia dell’ateneo Maria Vittoria Bigliardo, Mirifique Icyimanishaka e Paola Mazzarone,”l’oca in quarantena” si propone come strumento educativo per insegnare, attraverso il gioco e il divertimento, concetti e comportamenti altrimenti di difficile comprensione per i più piccoli: “Dal distanziamento sociale al focolaio epidemico - spiega la professoressa Paula Benevene - dal restare informati attraverso le fonti ufficiali alle norme di prevenzione legate all’utilizzo della mascherina e dei guanti”. E aggiunge: “Mettiamo questo gioco a disposizione di tutti, gratuitamente”.
Si segue il tradizionale meccanismo del Gioco dell’Oca: ci vogliono almeno due giocatori, di cui, idealmente, almeno uno è un adulto, il tabellone e un tradizionale dado a sei facce che ciascun giocatore lancerà a turno. Ogni casella del tabellone - che può essere stampato dal sito della Lumsa - presenta testi, ed eventualmente disegni, che riguardano nozioni e comportamenti virtuosi, che permettono al giocatore di avanzare; o pericolosi, che invece fanno retrocedere il giocatore. Ecco, allora che se si finisce nella casella dove c’è scritto che si è andati al supermercato senza guanti, si retrocede di due caselle; se si è giocato con il proprio fratello mentre i genitori erano in smartworking si va avanti di due caselle; si sta fermi per un turno se si è in attesa del risultato del tampone; quattro caselle indietro se si è usato più disinfettante di quanto ne servisse per cui qualcun altro dovrà farne a meno. Vince chi arriva primo al traguardo, alla casella 63, dove finalmente risulta che il virus è stato sconfitto. “Abbiamo lavorato con passione a questo progetto - hanno detto le studentesse Bigliardo, Icyimanishaka e Mazzarone - divertendoci e mettendo in pratica gli insegnamenti appresi a lezione. Insieme abbiamo realizzato un gioco da tavolo educativo e vogliamo renderlo disponibile, gratuitamente, per chiunque ne abbia bisogno: genitori, insegnanti ed educatori”.