«Halloween demoniaco, i giovani preghino»

Halloween? No grazie! Perché? Perché è una cerimonia satanista: «È il giorno più importante dell'anno satanico, è la data in cui festeggiano il compleanno di Lucifero». Si affida alle interpretazioni dell'esorcista più famoso d'Italia, padre Gabriele Amorth, la consigliera comunale di Ala (Lista Peroni Sindaco), Ornella Zenatti, per invitare, a nome del movimento sacerdotale mariano, i giovani trentini a sottrarsi al rito di Halloween. L'alternativa al rito "anticristiano"? Andare tutti a Roma questa sera, al teatro Orione nel quartiere Appio Latino, dove sono attesi migliaia di giovani italiani per festeggiare cristianamente la notte di Ognissanti

Halloween? No grazie! Perché? Perché è una cerimonia satanista: «È il giorno più importante dell'anno satanico, è la data in cui festeggiano il compleanno di Lucifero».
Si affida alle interpretazioni dell'esorcista più famoso d'Italia, padre Gabriele Amorth, la consigliera comunale di Ala (Lista Peroni Sindaco), Ornella Zenatti, per invitare, a nome del movimento sacerdotale mariano, i giovani trentini a sottrarsi al rito di Halloween.
L'alternativa al rito "anticristiano"? Andare tutti a Roma questa sera, al teatro Orione nel quartiere Appio Latino, dove sono attesi migliaia di giovani italiani per festeggiare cristianamente la notte di Ognissanti. Non è uno "scherzetto", ma una proposta alternativa a quello che il movimento mariano considera il "progetto anticristiano di Halloween".  
Come è nato questo evento di Roma, lo spiega la consigliera alense affidandosi ad un comunicato stampa diffuso dal movimento mariano trentino: «L'idea di proporre un evento che coinvolgesse i giovani a lodare il Signore Gesù in una notte particolare come quella della festa dei santi è nata nel 2010 con il primo evento-veglia di preghiera a cui demmo il nome La Notte dello Spirito. Era molto chiaro che la cultura di buio e di morte che Halloween divulga stesse prendendo piede. La chiesa cattolica a nostro avviso non poteva far finta che quella fosse solo una moda momentanea, doveva assolutamente rispondere con il messaggio di vita e di luce che è il messaggio del vangelo di Gesù Cristo». Starà quindi ai giovani alensi e trentini scegliere cosa fare stanotte: darsi alle zucche o fare un salto a Roma.  T.B.
 
 tiziano bianchi
 
ALA - Si apre qualche spiraglio di dialogo alla Martinelli di Ala. Ieri mattina gli oltre cento lavoratori in sciopero da tre settimane e senza stipendio da tre mesi, hanno incontrato la proprietà. Un'apertura al dialogo da parte della famiglia Martinelli che le maestranze hanno accolto come un primo segno positivo, al quale, infatti, hanno fatto seguire la sospensione del picchetto davanti ai cancelli della divisione logistica. Lo sciopero comunque continua. I lavoratori sono stati accompagnati all'incontro con il vertice dell'azienda dai sindacalisti Cobas che in questi mesi sono sempre stati al loro fianco, Giovanni La Spada e Antonio Mura.
L'incontro è stato solo interlocutorio, ma ha fatto registrare la disponibilità da parte dell'azienda di condividere con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali il percorso di gestione della cassa integrazione straordinaria e della ristrutturazione aziendale, che secondo le voci circolate in questi giorni dovrebbe concludersi con il licenziamento di 70 lavoratori sui 120 oggi in organico all'azienda di autotrasporto di Ala: «L'incontro non ha portato a risultati concreti per il momento, ma almeno ha aperto un primo canale di trattativa su alcuni punti. Si tratta di una novità sostanziale in questo negoziato, perché fino ad oggi l'azienda aveva trattato solo con le organizzazioni confederali e aveva escluso i lavoratori», ha dichiarato La Spada al termine dell'incontro con Martinelli.
Se, dunque, la tensione fra lavoratori e proprietà ieri ha subito un allentamento, le scintille, invece, sono scoppiate fra le organizzazioni sindacali. Per la prima volta da settimane, ieri mattina, sulla vicenda Martinelli si è fatto sentire il segretario degli autotrasportatori della Cgil, Giuseppe Dossi, che ha rilasciato all'Adige alcune dichiarazioni: «I lavoratori piuttosto che affidarsi alle provocazioni dei sindacati di base, che prima tirano il sasso e poi nascondono la mano, dovrebbero affidarsi ad un esperto in diritto fallimentare; magari riuscirebbero a capire meglio quale sarà tecnicamente il percorso che porterà alla ristrutturazione dell'azienda e quali sono i loro diritti».
Spiega Dossi: «Abbiamo 26 iscritti in Martinelli, e so che alcuni di loro anche oggi sono davanti ai cancelli e stanno scioperando. Ma non lo fanno per protesta contro l'azienda ma per solidarietà con i loro colleghi lavoratori». A chi lo critica, Dossi risponde: «Non c'è niente di arzigogolato: noi rappresentiamo 26 lavoratori, sono i nostri iscritti, che sono chiaramente liberi di agire come credono e di solidarizzare con i loro compagni. Ma siamo anche un sindacato responsabile. E ci siamo assunti la responsabilità di aderire al percorso della cassa integrazione straordinaria che è stata richiesta dall'azienda. E non abbiamo mai approvato nulla riguardo agli esuberi».
Quanto ai cento lavoratori che stanno davanti ai cancelli e dicono di non saperne niente, Dossi replica: «Ai nostri iscritti abbiamo comunicato il testo dell'accordo che abbiamo sottoscritto la scorsa settimana. E domani (oggi per chi legge, ndr), ci faremo vedere davanti ai cancelli della Martinelli, saremo in assemblea in azienda e spiegheremo ai lavoratori, a tutti i lavoratori, la situazione e le prospettive». In risposta al fatto che i lavoratori  siano molto arrabbiati per il silenzio della Cgil di questi giorni, Dossi fa sapere: «Ripeto, noi siamo un sindacato responsabile che si assume delle responsabilità per tutelare i lavoratori, tutti i lavoratori. Gli altri stanno strumentalizzando i lavoratori e lo stanno facendo anche ricorrendo a toni e a modi di una violenza intollerabile». Oggi, nel giorno di Halloween, l'assemblea. E domani si vedrà.

comments powered by Disqus