Poste, un servizio sempre peggiore
Se da un lato si profila la privatizzazione di Poste italiane, dall'altro, nelle singole realtà locali si profilano sempre più dubbi sull'efficienza del servizio, che sia o meno privatizzato. Da qualche tempo, le cassette delle lettere di Lavis e delle sue frazioni soffrono sempre più spesso di solitudine. Non tanto perché buona parte della posta ha ormai scelto di viaggiare per via telematica, ma piuttosto per la percezione di un effettivo peggioramento del servizio
LAVIS - Se da un lato si profila la privatizzazione di Poste italiane, dall'altro, nelle singole realtà locali si profilano sempre più dubbi sull'efficienza del servizio, che sia o meno privatizzato.
Da qualche tempo, le cassette delle lettere di Lavis e delle sue frazioni soffrono sempre più spesso di solitudine.
Non tanto perché buona parte della posta ha ormai scelto di viaggiare per via telematica, ma piuttosto per la percezione di un effettivo peggioramento del servizio.
La posta arriva in ritardo, oppure non arriva proprio, e spesso occorre andare a staccare il biglietto all'ufficio postale al mattino per ritirarla, talvolta accumulata da giorni. «Sono abbonato al giornale, ma invece di arrivare puntualmente ogni mattina lo trovo tre, quattro volte alla settimana, e qualche volta arriva anche alle 4 di pomeriggio, tanto che non so a questo punto se rinnovare l'abbonamento» lamenta Fabrizio Sicher , che vive a Sorni. Ritardatari i giornali come, naturalmente, lettere e bollette. A qualcuno capita di ricevere convocazioni alle assemblee dei soci del Consorzio ortofrutticolo quando ormai sono già state bell'e discusse.
«Disagi ce ne sono sempre stati, ma ora, in particolare da settembre, il servizio è degenerato. Non è più affidabile. E quando un servizio non funziona è meglio chiuderlo», continua Sicher. Ovviamente, i dubbi finiscono per ricadere anche sull'intera capacità gestionale dei servizi da parte dell'ufficio, e il pensiero vola subito ai conti in deposito.
«L'azienda è a conoscenza delle criticità in quella zona», spiega Marsigliese Catello , direttore dell'Ufficio Poste Ferrovia da cui dipendono i postini.
«Dal 9 settembre scorso Trento ha preso sotto il suo controllo anche Lavis, che era prima gestita dalla filiale di Mezzolombardo. Quindi la riorganizzazione delle zone è ancora in fase di evoluzione, e molti postini sono ancora in fase di addestramento. Ben vengano le critiche degli utenti se possono aiutarci a migliorare il servizio».
«Il disagio è noto da tempo e ci dispiace molto, afferma anche Elisabetta Degasperi , la responsabile dell'ufficio monitoraggi e qualità.
«I ritardi sono inconcepibili, ma cercheremo di risolvere il problema, aggiunge, al più presto». Per formalizzare la lamentele, suggerisce, anziché prendersela con il postino di turno che non è sempre il reale responsabile del ritardo, sarebbe opportuno compilare il modulo per i reclami disponibile nell'ufficio, oppure, segnalare il proprio caso al numero verde: 803160.