Via libera alla Convenzione per il nuovo Statuto di autonomia
Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato ieri in serata il disegno di legge per l’istituzione di una Convenzione per la riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige. Il disegno di legge è stato approvato con 18 sì, 13 no, una astensione. Ulli Mair (Freiheitliche) nella sua dichiarazione di voto, ha sostenuto che non si tratta di una vera e propria assemblea costituente, e che sarebbe importante che essa discutesse di altre ipotesi oltre al’Autonomia. Mair ha annunciato voto contrario.
Il rappresentante di Alto Adige nel cuore, annunciando la sua astensione, si è rammaricato che non si avesse il coraggio di mettere mano anche ad alcuni istituti costituenti la struttura dell’Autonomia, e dimostratisi inadeguati ai tempi. Tra questi, dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico, interpretazione rigida dell’art. 19 dello Statuto, 4 anni di residenza per il voto.
Andreas Poder (BurgerUnion-Sudtirol-Ladinien) si è espresso contro il contenuto della legge, e segnalato che se nessuno approva il dlp tranne i partiti di Governo, questo è un avvio sbagliato, che deve far pensare.
Per Sven Knoll (Sud-Tiroler Freiheit) la legge è negativa sia politicamente che nella forma, ed è stata trattata in troppo poco tempo. Knoll ha criticato che fossero stati respinti ordini del giorno contro gli attacchi all’autonomia o per una Vollautonomie, cose di cui anche la Svp formalmente parla.
Per Brigitte Foppa (Gruppo verde) il dlp ha dimostrato che manca la disponibilita all’ascolto, l’umilta di credere che la propria idea è una tra tante, la capacità di condivisione, che è mancata ancora prima di entrare in aula. La legge non è condivisa, come ha detto Poder.
Paul Kollensperger (5 Stelle) si è rammaricato che i suoi emendamenti non fossero stati accettati e che un passo così importante fosse portato avanti solo dalla maggioranza. Con questa legge non si raggiungerà una consistente partecipazione popolare, per questo voterà contro.
Dieter Steger (Svp) ha ribadito che la direzione scelta è quella corretta, è un indirizzo di discussione e partecipazione, tanto che tutte le sedute sono pubbliche, e si spera che siano molte le persone disponibili a essere coinvolte. Sarà fatta pressione anche sui politici, e questo è bene. Si è cercato di percorrere una via di parità tra politica e cittadinanza, e sicuramente si riuscirà a convincere che si tratta di un processo fruttuoso.
Roberto Bizzo (Pd) ha infine sottolineato che, nonostante le schermaglie, la legge è uscita dall’aula migliore di come vi è entrata, e che tutti si è consapevoli della portata del percorso avviato. Il dlp è stato quindi approvato con 18 sì, 13 no, 1 astensione.
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