Sex toy coi soldi di partito Abbreviato per Mair e Leitner
Ricordate la vicenda dei sex toy comprati, secondo l'accusa, con i soldi dei gruppi consiliari, che incendiò il dibattito politico altoatesino? Ebbene, si concluderà con ogni probabilità con il rito abbreviato l’iter giudiziario che ha coinvolto i Freiheitlichen.
Alessandro Tonon, avvocato difensore di Ulli Mair e Pius Leitner, esponenti del gruppo dei Freiheitlichen, ha chiesto davanti al gup Andrea Pappalardo di procedere con rito abbreviato per i sex-toy acquistati dai compagni di partito in occasione del compleanno del consigliere provinciale Sigmar Stocker: secondo l’accusa, i soldi utilizzati nel sexy shop Beate Uhse, sarebbero stati quelli del partito. Per entrambi gli imputati, l’accusa è di peculato.
Nel corso dell’udienza, è stata riportata tuttavia la testimonianza della segretaria del partito, resa in fase di indagine, che avrebbe ammesso che lo scontrino del sexy shop sarebbe finito tra le carte del partito per puro caso e non perché pagato con i soldi pubblici. La prossima udienza è stata fissata per il 15 novembre.