Il giallo di Bolzano, Benno Neumair ora chiede di essere interrogato
Benno Neumair, accusato dell'omicidio e dell'occultamento dei cadaveri dei suoi genitori, ha chiesto tramite i suoi avvocati di essere interrogato dai pm che indagano sulla vicenda, Igor Secco e Federica Iovene.
L'interrogatorio potrebbe svolgersi già la prossima settimana, ma la data non è stata ancora fissata.
Laura Perselli non ha avuto il tempo di reagire e ribellarsi al suo assassino: il dato emerge dall'esito dell'autopsia svolta sabato scorso dall'anatomopatologo Dario Raniero su incarico della Procura di Bolzano. Se già sabato era trapelato il risultato dell'autopsia, che aveva chiaramente indicato come causa di morte l'asfissia da strangolamento per mezzo di una corda, ora emerge un nuovo dettaglio utile all'indagine: il corpo della povera donna, uccisa il 4 gennaio, non presentava alcun segno riconducibile ad un tentativo di difesa.
Laura Perselli non ha quindi potuto fare nulla contro il suo assassino, che probabilmente le ha teso un agguato improvviso e del tutto inaspettato, appena rientrata a casa. Va ricordato che Benno Neumair è indagato per il duplice omicidio e l'occultamento dei cadaveri dei suoi genitori: Laura Perselli e Peter Neumair. In questi giorni il genetista Emiliano Giardina sta eseguendo le analisi su decine di reperti sequestrati nella casa di via Castel Roncolo, tra cui anche una corda da arrampicata di proprietà di Benno. Quella stessa corda potrebbe essere l'arma usata per uccidere Laura Perselli. Sono state intanto sospese, per ora, le ricerche del cadavere di Peter Neumair nel fiume Adige.
La notizia è arrrivata poche ore dopo che si è saputo che Benno è andato dall’estetista quattro giorni dopo la scomparsa dei genitori, avvenuta il 4 gennaio. L’eliminazione fisica di Peter Neumair e Laura Perselli sarebbe stata vissuta da Benno, in carcere con l’accusa di doppio omicidio e occultamento di cadavere, come una svolta positiva della sua vita, una sorta di liberazione psicologica. Al punto che pochi giorni dopo la scomparsa del padre e della madre l’uomo non seppe resistere al desiderio di recarsi dall’estetista per un trattamento di dermopigmentazione.
All’epoca Benno Neumair era ancora un uomo libero. Furono proprio le operatrici del centro estetico bolzanino a riconoscerlo. Non per la sua struttura fisica (molto diversa da quella riportata sui giornali ed in televisione sulla base di fotografie di un paio di anni fa) ma per un particolare che oggi risulta alquanto sinistro: il giovane si presentò utilizzando il cognome della mamma (scomparsa nel nulla solo qualche giorno prima) dicendo di chiamarsi Benno Perselli. Gli appuntamenti con il centro estetico furono due. Negli atti ci sono prove di pianificazione e anche di clamorosi depistaggi.
Le ricerche del corpo di Peter riprenderanno a breve le ricerche nell’Adige del corpo di Peter Neumair, il papà di Benno. La maxi operazione di sabato e domenica non ha dato alcun esito. La salma di Laura Perselli invece, sempre nell’Adige, è stato trovato. L’autopsia ha detto che la donna sarebbe morta per strangolamento.
LE CERTEZZE E I DUBBI DEL GIALLO DI BOLZANO
Quando ha avuto inizio tutto inizio?
Il quattro gennaio. Tutto parte da via Castel Roncolo 22, lunedì 4 gennaio. Tutto parte dalla bella casa in cui Laura e Peter vivono, in uno delle zone più prestigiose della città. Da lì, i coniugi sono usciti prima di scomparire. Sono usciti a piedi: Peter con il cellulare in tasca, Laura con il cellulare e la borsa.
La famiglia di Laura Perselli e Peter Neumair: chi sono.
Laura Perselli, 68 anni, e Peter Neumair, 63, vivono in un'elegante palazzina al civico 22 di via Castel Roncolo. Hanno due figli. Benno, 30 anni, che vive con loro, e Madè, 26 anni, laureata in medicina e specializzanda in ortopedia a Monaco. Da quanto emerso nelle giornate successive alla scomparsa, i rapporti tra Benno e i genitori, in particolare il padre, non sono facili. La mamma, in alcuni messaggi, aveva espresso a delle amiche la preoccupazione per una situazione che stava diventando sempre più pesante.
Chi ha allertato le forze dell'ordine?
A lanciare l'allarme è stata, nel pomeriggio del giorno successivo alla scomparsa, la figlia Madè, che non riusciva a contattare la mamma, con cui si sente tutti i giorni. Ai carabinieri Benno ha riferito di non essersi accorto dell'assenza dei genitori perché aveva passato la serata e la notte di lunedì con un'amica. E la ragazza ha confermato le dichiarazione del giovane. Mercoledì 6 gennaio mattina, scattano le ricerche sulle rive dell'Isarco e sul Renon, dove Laura e Peter vanno spesso per camminare e compiere escursioni.
I primi misteri
I telefoni cellulari della coppia bolzanina scomparsa nel nulla sono stati spenti (o comunque hanno cessato di funzionare) tre le 21 e le 22 di lunedì 4 gennaio, non nella prima serata come era trapelato in un primo momento. È un dato tecnico che rende ancora più misterioso e complicato il caso. Il 3 febbraio sono emersi nuovi dettagli sul sopralluogo effettuato martedì nella casa di via Castel Roncolo: i Ris hanno cercato delle tracce che Benno, secondo l'accusa, avrebbe cercato di cancellare utilizzando dell'acqua ossigenata. Una prima bottiglia di acqua ossigenata era stata trovata dagli inquirenti nel bagagliaio della Volvo, fermata mentre stava per entrare in un autolavaggio. Al volante c'era Benno, che in quell'occasione era accompagnato da una sua amica, una ventenne che aveva iniziato a frequentare da poco tempo. Questa ragazza è già stata sentita dagli inquirenti come testimone, ma non è indagata. Successivamente gli inquirenti hanno scoperto che Benno avrebbe acquistato una seconda bottiglia di acqua ossigenata e sospettano che questa sia servita per pulire determinate zone dell'appartamento, ovviamente prima che questo venisse posto sotto sequestro e che il trentenne fosse indagato.
Le ricerche
Da subito sono partite le ricerche dei coniugi: nella casa di Bolzano, sul Resia, nell’Adige – sia in territorio trentino che altoatesino – con l’ausilio di droni, cani molecolari e con un dispiegamento di forze mai visto: straordinario il lavoro anche dei Vigili del fuoco. Il corpo di Laura è stato trovato, quello di Peter no. Domenica scorsa un testimone aveva allertato le forze dell'ordine dicendo di aver visto nell'Adige, all'altezza di Egna, un qualcosa che ricordava un corpo. Ma si è trattato di un falso allarme. I Ris hanno fatto delle ricerche anche nei pressi della villa di Bolzano dove abitavano i coniugi scomparsi.
Benno finisce presto nel mirino della Procura
L'ipotesi degli inquirenti è che dopo avere ucciso i genitori - nell'appartemento attiguo a quello dove i tre vivevano - e dopo averli caricati sulla Volvo V70 di famiglia - il 30 enne si sia liberato dei corpi gettandoli nell'Adige da un ponte di Vadena, in prossimità della discarica Ischia-Frizzi. È lì che il 22 gennaio i carabinieri trovano una traccia di sangue: le analisi del Ris accertano che il sangue è di Peter Neumair. I pm Igor Secco e Federica Iovene sono convinti che Benno abbia lanciato nel fiume i cadaveri dei genitori prima di andare a casa dell'amica Martina è lì che trascorre la notte tra 4 e 5 gennaio. "Veniva sempre con i mezzi, quella sera invece è venuto in macchina", dice la ragazza ai carabinieri. Un particolare ritenuto interessante nella ricostruzione del duplice omicidio. E aggiunge: "Gli ho lavato i vestiti".
Il figlio di Laura e Peter si difende
Secondo quanto afferma Benno, lunedì 4 gennaio – data della sparizione dei genitori – egli si sarebbe recato in un luogo isolato, un laghetto frequentato solo da pescatori, per rilassarsi. Benno ha cercato così di giustificare il lasso di tempo intercorso fra le 21 e pochi minuti prima delle 22, quando la sua auto – una Volvo station wagon – è stata ripresa dalle telecamere stradali. Circa quaranta minuti in cui l’uomo aveva anche lo smartphone spento, quindi irrintracciabile. Proprio negli stessi attimi anche i cellulari dei genitori venivano spenti per sempre.
La svolta
Benno Neumair si è costituito nella notte, tra il 28 e il 29 gennaio, ma non ha confessato ed è al momento sottoposto a fermo di indiziato di delitto. I suoi legali sono certi della sua estraneità ai fatti contestati. Il Tribunale del Riesame ha respinto negli scorsi giorni la richiesta dei legali di Benno di scarcerare il loro cliente. I legali hanno poi escluso di voler chiedere una perizia psichiatrica a Benno.
I parenti di Benno
Madè, la sorella di Laura e il fratello di Peter non si sono dichiarati sorpresi della svolta presa dalle indagini. E hanno dichiarato: "L'unica cosa che ci interessa è sapere tutta la verità. Qualunque essa sia". Oggi la sorella di Benno parlerà in esclusiva a Chi l'ha visto.