Alto Adige, Kompatscher tiene duro: negozi, bar e ristoranti chiusi fino al 14 marzo
BOLZANO - Come annunciato nei giorni scorsi, il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l'ordinanza contingibile e urgente n. 10/2021 che proroga fino al 14 marzo la gran parte delle restrizioni attualmente in vigore per contrastare l'epidemia di Covid-19.
Restano dunque chiuse per altre due settimane le attività commerciali (salvo quelle la cui apertura è già consentita).
Serrande giù anche per bar e ristoranti, e continuano le limitazioni per quanto riguarda gli spostamenti individuali e l'attività sportiva. Nelle scuole medie, superiori, e all'università fino al 14 marzo prosegue la didattica a distanza. Dal primo marzo i servizi alla prima infanzia, le scuole dell'infanzia e le scuole elementari passeranno alla didattica in presenza, salvo nei Comuni oggetto di restrizioni per la variante sudafricana. (Merano, Rifiano, Moso in Passiria e San Pancrazio, Lana, San Martino in Passiria e Malles Venosta).
"Vediamo una chiara tendenza alla diminuzione delle infezioni. Anche se stiamo testando di più, i numeri assoluti stanno diminuendo e così il tasso di positività. Ora è sotto il 2 per cento". Lo ha detto Kompatscher, che prima di firmare l'ordinanza, ha informato i capigruppo del Consiglio provinciale altoatesino - nell'ambito del concordato appuntamento settimanale - sui prossimi passi della giunta provinciale per prevenire la diffusione del coronavirus e per attenuare le conseguenze negative della pandemia da Covid-19. Nella videoconferenza, Kompatscher ha fornito una panoramica della situazione generale delle infezioni sulla base della valutazione dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige: Il presidente della Provincia legge questo dato come una prova incoraggiante che le misure prese recentemente stanno avendo un effetto.
"Purtroppo non possiamo ancora abbassare la guardia: negli ospedali - soprattutto anche nelle unità di terapia intensiva - l'effetto delle misure si riverbera più tardi, come dimostra l'esperienza. Qui registriamo miglioramenti lievi ma non ancora decisivi". Anche le mutazioni del virus sono motivo di preoccupazione, ha sottolineato il presidente Kompatscher, come informa una nota: "Le misure in Alto Adige vengono eseguite secondo le linee guida del Ministero della Salute italiano e sono paragonabili ad altre aree in Europa. Sono arrivati in molti alle stesse conclusioni, compreso il nostro vicino del nord, il Tirolo". Sulla variante sudafricana, rilevata anche in Alto Adige,
Kompatscher ha sottolineato: "Siamo consapevoli che lo sforzo nei Comuni interessati è particolarmente elevato a causa delle misure speciali vigenti in loco: per la popolazione così come per i dipendenti comunali, le forze dell'ordine e tutte le categorie coinvolte. Fortunatamente, i cittadini stanno attuando le misure in modo disciplinato e paziente e stanno aiutando a mantenere la diffusione entro i limiti facendo molti test". La priorità ora è quella di abbassare ulteriormente i numeri, ha detto il presidente della Provincia, spiegando i prossimi passi riguardo la campagna di vaccinazione e la risposta alla pandemia, come stabilito dalla Giunta provinciale mercoledì 24 febbraio, che ha stabilito norme in vigore fino al 14 marzo. Le regole stabiliscono fino a quella data la restrizione della circolazione delle persone, delle attività di gastronomia e commerciali. "Per quanto riguarda le attività scolastiche, stiamo cercando di sgravare il più possibile le famiglie, permettendo ad asili nido, scuole materne ed elementari di tornare a frequentare a partire dal 1° marzo", ha spiegato il presidente della Provincia. Kompatscher ha anche spiegato le caratteristiche principali del secondo pacchetto di aiuti Covid attualmente in fase di elaborazione: "Il nostro obiettivo è quello di garantire il sostentamento dei dipendenti, delle famiglie, dei liberi professionisti e delle aziende" ha detto il presidente. Come annunciato, la proposta che arriverà al vaglio dei consiglieri provinciali sarà quella di stanziare circa 500 milioni di euro di fondi aggiuntivi nella legge di bilancio provinciale a questo scopo.