L’Alto Adige si fa il «green pass» senza aspettare il governo: via libera ai ristoranti anche all’interno se si è a posto con i test
Per accedere, una app sul telefonino che certifica che si è avuto il covid, oppure di essere vaccinati, o avere l’esito di un test nelle ore precedenti
BOLZANO. La Provincia di Bolzano anticipa il green pass e da lunedì aprirà anche i locali interni dei ristoranti. Avranno accesso su prenotazione solo i clienti che sono vaccinati o guariti dal coronavirus oppure testati e lo dimostreranno con il telefonino.
Non sarà il “green pass” elettronico che l’Unione Europea sta approntando e neanche quello del governo italianoo, ma funzionerà allo stesso modo: chi dimostra di avere avuto il covid, o di essere vaccinato, o di aver fatto un tampone nelle ultime ore, è libero di andare al ristorante grazie a una app elettronica sullo smartphone, o anche con un certificato cartaceo.
"Stiamo lavorando agli ultimi dettagli relativi all'operatività tecnica e pratica della app, che sarà presentata ufficialmente nei prossimi giorni assieme alla nuova ordinanza provinciale". Lo ha detto il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, annunciando il "green pass" che consentirà, da lunedì 26 aprile, l'accesso all'interno di bar e ristoranti e che potrebbe essere esterso anche ad altre strutture. Il "pass" non avrà solo un formato digitale, collegato ad un'app sullo smartphone che segnala se una persona è in possesso di un test negativo recente, se è vaccinata oppure se è guarita dal Covid-19. Infatti, per non penalizzare le persone digitalmente non attrezzate, sarà sempre valida la presentazione della documentazione cartacea.
Nei prossimi giorni, ha riferito l'assessore alla sanità, Thomas Widmann, arriveranno altre 75.560 dosi di vaccini. "Molto importante - ha sottolineato Widmann - è stato l'intervento del presidente Kompatscher sul governo, e con queste nuove dosi dovremmo riuscire ad arrivare a circa 4.000 vaccinazioni al giorno". La giunta provinciale ha affrontato anche il tema dei test nelle scuole per garantire lo svolgimento delle lezioni in presenza. "A livello nazionale - ha spiegato ancora Widmann - la tendenza è quella di puntare sui test salivari di seconda generazione, che hanno lo stesso indice di validità dei test nasali attualmente utilizzati in Alto Adige. Per quanto riguarda la Provincia di Bolzano, con i necessari tempi di preparazione, il passaggio da una all'altra modalità non rappresenta un problema".
A pochi giorni dalla possibile riapertura di numerose attività anche in Alto Adige, l'assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann, invita però a non cedere a facile ottimismo. "Prudenza e test" sono le due parole d'ordine. "I contagi ed i ricoveri calano, ma non pensiamo che il virus non sia più tra noi", avverte Widmann che ricorda l'esempio della Sardegna passata da unica zona bianca in Italia a zona rossa in poche settimane. "Anche da noi, se non siamo cauti, la situazione può cambiare rapidamente", ribadisce Widmann.