Bolzano, un altro «caso Nava», il dirigente vaccina la moglie «per non buttare la dose»
Per l’Azienda Sanitaria «tutto in regola»: il Pfizer non veniva utilizzato e neanche il personale delle pulizie era disponibile
BOLZANO. Anche Bolzano ha il suo «caso Nava». Il 19 marzo la moglie del direttore del comprensorio sanitario di Bolzano Umberto Tait è stata vaccinata con Pfizer, anche se non rientrava nella fascia d'età prevista, come riporta oggi la stampa locale.
"Tutto regolare", precisa il direttore generale dell'Azienda sanitaria Florian Zerzer sul quotidiano Alto Adige. "Erano avanzate delle dosi e non sapevamo più come fare per non gettarle".
Quel giorno - ribadisce - non si trovavano candidati «jolly» per le dosi avanzate, era stato anche interpellato il personale delle pulizie. Tait ha segnalato di sua spontanea volontà l'episodio alla magistratura per fare piena luce sulla vicenda