La donna trovata morta in casa a Bolzano, si cerca il marito: l'uomo è scomparso e sui social ha chiesto perdono
Alexandra Elena Mocanu, 35 anni, romena, lavorava come barista in un centro commerciale: il cadavere ritrovato nell'appartamento della coppia. Il coniuge, cittadino albanese, ieri aveva contattato i propri familiari a Verona
BOLZANO. È un giallo in piena regola quello che si è consumato nelle scorse ore, in un appartamento al quinto piano del palazzo al civico 24 di viale Trieste. Un giallo su cui la polizia e la procura di Bolzano stanno lavorando e su cui mantengono il più stretto riserbo. Di certo, al momento, c'è solo che nell'alloggio è stato trovato il corpo senza vita di Alexandra Elena Mocanu, 35 anni, nata in Romania, barista in un centro commerciale cittadino, stimata e benvoluta da tutti. Del marito di lei, invece, Avni Mecje, albanese, non c'è alcuna traccia.
Tutto, insomma, farebbe pensare a un femminicidio, ma gli inquirenti sono cauti e non lasciano trapelare alcun dettaglio. Né sulle condizioni in cui è stato trovato il cadavere della giovane donna né su eventuali ricerche dell'uomo. Per ore, ieri pomeriggio, gli investigatori della Squadra mobile della questura hanno lavorato insieme ai colleghi della Scientifica all'interno dell'appartamento in cui la coppia viveva da qualche tempo. Sul posto anche il pm di turno, la sostituto procuratore Claudia Andres, che s'è trattenuto a lungo con gli inquirenti e che, all'uscita, non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Questa, la cronaca, fredda e cruda di quello che, a tutti gli effetti, sembra essere l'ennesimo femminicidio.
I sospetti sono forti, insomma, e a renderli ancora più pesanti ci sono le indiscrezioni raccolte tra gli inquilini della palazzina. Inquilini che, tra l'incredulo e il curioso, per tutto il pomeriggio, hanno osservato il via vai di personale in divisa e le volanti parcheggiate davanti all'entrata. Tutto si sarebbe consumato già nella serata di sabato e l'uomo, dopo aver avvolto il cadavere della moglie in una coperta, sarebbe fuggito con la macchina di Alexandra, portando con sé anche il telefono della donna. Una fuga verso sud, verso Verona, dove Mecja ha parenti. Ed è proprio a questi famigliari che avrebbe detto di essere in fuga e di essere ricercato.
Affermazioni vaghe e confuse che avrebbero allarmato i parenti. Proprio loro, preoccupati, avrebbero poi contattato le forze di polizia, esternando i loro timori e chiedendo che venissero fatte delle verifiche nell'appartamento in cui viveva la coppia. Cosa che è accaduta nel primo pomeriggio, quando gli agenti delle volanti della polizia sono arrivati al civico 42, sono saliti al quinto piano e hanno trovato il cadavere della ragazza. Dell'uomo nessuna traccia. Anzi.
Sembra che il telefonino di Alexandra, rintracciato grazie alle celle telefoniche, risulti essere in Albania. Insomma, i punti su cui gli inquirenti stanno lavorando per fare chiarezza sono davvero un'infinità, ma gli elementi che fanno pensare a un femminicidio sono davvero tanti. A questi vanno aggiunti i messaggi che Avni ha scritto sui social. Messaggi in cui chiede a più riprese perdono.