Affari e politica: l'Ordine dei giornalisti sospende Lorenzo Barzon, «uomo di Hager a Bolzano»
Fra le attività documentate dalle intercettazioni, anche il millantato «sostegno» a giornali online affinché screditassero la concorrenza edilizia di Sinloc
TRENTO. Il Consiglio dell'Ordine regionale dei giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol, riunito in seduta straordinaria, ha deciso la sospensione dall'Albo dei giornalisti (Elenco pubblicisti) di Lorenzo Barzon, in applicazione dell'art. 39, comma 2, della legge n. 69/63. La sospensione è relativa al procedimento penale nei suoi confronti avviato dalla magistratura e che ha portato alla misura cautelare degli arresti domiciliari, si legge in una nota.
Secondo la maxi inchiesta della Procura di Trento, Barzon (classe 1973) è "uomo di fiducia" del commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, che si trova al centro degli accertamenti.
Secondo l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Trento, Barzon è fondatore e socio dell'agenzia di comunicazione "DNA - Digital Network Advertising"; in passato ha lavorato per un'altra agenzia del medesimo settore (Succus), per imprese relative al gruppo Benko (Living Gries) o a strutture collaterali (Viva Virgolo; Areal7)" oltre che in ambito amministrativo (Provincia Autonoma di Bolzano) e partitico (Bürger Union; SVP).
I suoi rapporti con Hager sono strettissimi e risalenti nel tempo, avendo lui lavorato per Hager da quando aveva 16 anni. Per l’accusa, le attività e le condotte di Barzon nel sodalizio risultano molteplici; l'inserimento nella consorteria è dovuta alla serie di contatti ottenuti nel corso della sua carriera ed alla possibilità di fornire informazioni o favorire incontri grazie alla sua frequentazione dei “palazzi” della politica.
Risulta secondo gli inquirenti attestata la messa a disposizione della sua abitazione per incontri riservati, emerge la richiesta di informazioni per vicende relative alla Provincia o al Comune di Bolzano (dove ha assunto il ruolo di stretto collaboratore del sindaco).
Risulta poi la specifica azione (presso consiglieri provinciali) per determinati progetti della con sorteria, come è avvenuto per il progetto Viva Virgolo. Appare significativa la circostanza che, a fronte del timore del sindaco di Bolzano che Barzon possa spostarsi in un altro partito, sia lo stesso Hager a tranquillizzarlo, indicandolo come persona fidata.
Secondo le intercettazioni e l’inchiesta, si devono a Barzon una serie di attività compiute nei confronti di testate giornalistiche, in particolare siti internet altoatesini, come risulta da numerose intercettazioni.
L’ordinanza ne elenca alcune:
- il 5.8.20 Hager tratta apertamente con Barzon la questione Virgolo e la necessità di spostare il polo museale ed il 5.1.21, negli stessi termini parla della vicenda e del ruolo degli amministratori pubblici;
- il 24.2.21 Barzon, parlando con Hager e Michael Mühlberger negli uffici della "Hager & Partners si offre di avvicinare soggetti determinati sulla questione, ricorrendo al ricatto (mancata propalazione di un acquisto immobiliare "in nero" di rilevante valore, oltre a quantificare il prezzo della tangente di almeno 20.000 euro).
- il 19.4.21 Hager e Barzon definiscono, in termini operativi le mosse da effettuare per screditare la "Sinloc", e quali piattaforme on line locali debbano essere favorite per ottenere, quale effetto di "ritorno", il maggior numero di lettori, così da ottenere un'ampia base di oppositori alla vicenda (e, per converso, di soggetti favorevoli alle iniziative della soc. Signa);
- in più occasioni è chiaro il richiamo all'esistenza di un gruppo ed alla presenza di soggetti, che a vario titolo, sono "risorse" a disposizione della struttura.