Covid, Bolzano verso la chiusura provinciale o della città A Roma altro confronto sul dpcm, firma attesa domani
Giunta provinciale stroardinaria, quasta mattina a Bolzano, per valutare nuove misure contro l'epidemia: possibile un lockdown per l'intera provincia o per la sola città di Bolzano, che rappresenta circa un terzo dei casi.
I morti provocati dal covid-19 in Alto Adige sono stati finora 315, 23 dei quali nel mese di ottobre; ieri i primi tre decessi registrati a novembre, tutti riguardanti persone ultraottantenni. Ieri altro dato pesante per quanto riguarda i contagi rilevati: sono stati 534.
I malati in terapia intensiva sono 17, 203 quelli negli ospedali pubblici e 170 nelle cliniche private.
Uno scenario di pressione sul sistema sanitario che potrrebbe indurre le autorità a una chiusura provinciale o almeno comunale nel capoluogo, grande polo di spostamenti e contatti fra la popolazione: l'obiettivo è ovviamente far rallentare il ritmo dei contagi e dei ricoveri.
Sullo sfondo ci sono anche i confronti in corso sul nuovo dpcm nazionale, che vede il governo orientato per l'appunto a introdurre strumenti normativi per azioni "chirurgiche" di contenimento radicale del virus tramite lockdown locali, nelle aree più colpite. Questo per evitare una chiusura generalizzata e un confinamento sul modello di quanto visto in marzo e aprile. Si ipotizza, piuttosto, un coprifuoco nazionale, che potrebbe scattare già alle 18 (salvo spostamenti per salute, lavoro, urgenza). Le Regioni chiedono anche l'introduzione di norme che consentano misure a protezione dei cittadini over settanta, comprese limitazioni di alcuni spostamenti.
Il confronto Stato-Regioni e Province autonome riprende stamattina, mentre il premier Conte si confronterà in Parlamento sulle misure previste nella bozza di nuovo dpcm, che dovrebbe essere firmata domani e in tal caso entrerebbe in vigore mercoledì.
Il Coronavirus continua a tenere l'Alto Adige sotto scacco. "Nonostante in tutto il territorio provinciale siano già in vigore misure in parte più rigide rispetto a quelle nazionali - spiega l'assessore alla salute, Thomas Widmann - siamo costretti a intervenire ulteriormente nei Comuni maggiormente colpiti dal Covid-19". Per questo motivo, nel pomeriggio di domenica il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha firmato le nuove ordinanze che riguardano i cosiddetti Comuni-Cluster. Si tratta di Malles, dove le restrizioni vengono estese a tutto il paese, frazioni comprese, Sluderno, Glorenza, Tubre, Gargazzone, Val di Vizze e Rasun-Anterselva. Le ordinanze entreranno in vigore alla mezzanotte di oggi e saranno valide per i prossimi 14 giorni.
In queste località è prevista la chiusura di tutte le scuole e di tutti i servizi di assistenza alla prima infanzia, con l'utilizzo della didattica a distanza per garantire il proseguo delle attività pedagogiche ed educative. Serrande abbassate anche per bar e ristoranti, con questi ultimi che potranno offrire i servizi di asporto e domicilio, mentre potranno rimanere aperti i negozi. Inoltre, gli spostamenti da e verso questi comuni saranno consentiti solo per motivi di lavoro, per la scuola e per altre documentabili esigenze di necessità.
Nel caso in cui l'evoluzione della catena dei contagi proseguisse nel suo trend di crescita, non è escluso che si renda necessaria l'adozione di ulteriori e più stringenti misure per tutto il territorio altoatesino, così come avvenuto nei Comuni-Cluster.