Perché hanno tenuta nascosta la confessione di Benno per un mese? Il Procuratore: "Legittima scelta del pm, su richiesta della difesa"
BOLZANO - Fa discutere in Alto Adige la scelta della procura di Bolzano di segretare per un mese la confessione di Benno Neumair.
"La segretazione è fondata sulla necessità di ultimare l'interrogatorio - peraltro richiesto dalla difesa - connotato da dichiarazioni frammentarie e parziali dell'indagato". Lo afferma il procuratore di Bolzano, Giancarlo Bramante, in risposta alla richiesta dell'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige di conoscere i motivi di questa scelta.
"Dalla lettura del verbale in forma riassuntiva dell'interrogatorio dell'indagato Benno Neumair dell'11 febbraio emerge in maniera evidente che la decisione di segretare l'atto sia stata assunta dai pubblici ministeri che conducono l'indagine, in concerto con i legali, a seguito della riserva della difesa di proseguire l'atto in un momento successivo", prosegue Bramante.
"La scelta dei pubblici ministeri rientra pertanto tra le facoltà prevista dal codice di procedura penale sussistendone tutti i presupposti procedurali", conclude il procuratore.
"Per circa un mese - aveva precedentemente evidenziato il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige Mauro Keller - gli organi di informazione locali e nazionali hanno seguito una vicenda di evidente interesse pubblico e rilevanza sociale senza avere gli elementi necessari a fornire una corretta informazione sull'argomento, finendo involontariamente con l'offrire un quadro inesatto dello stato delle indagini e della posizione dell'indagato". Dopo la confessione, "per circa un mese, l'opinione pubblica è stata tenuta all'oscuro della decisiva svolta nelle indagini su un caso che ha comprensibilmente prodotto inquietudine e apprensione nella comunità di Bolzano e suscitato turbamento in tutto il Paese", così Keller.