«Ho affrontato il ladro, forse è ferito»
Sarà operato probabilmente domani Alessandro Trenti, 33 anni, l'uomo ricoverato nel reparto di maxillo-facciale del Santa Chiara di Trento dopo aver affrontato, venerdì pomeriggio, il ladro che era entrato nell'abitazione di Pietramurata dei suoi genitori.
«Dalla Tac è emerso che ho una frattura alla mandibola, vicino all'orecchio destro, e una proprio all'osso sotto gli incisivi inferiori - dice nella sua stanza di ospedale il giovane - proveranno a mettere delle placche per ricomporre la frattura e poi, forse per qualche mese, dovrò portare una specie di apparecchio. Sarà lunga. Ora riesco ad aprire poco la bocca. Faccio fatica a parlare e mangiare ma per fortuna gli antidolorifici tengono sotto controllo il dolore».
Col senno di poi sarebbe quindi stato meglio lasciare andare il ladro?
«D'istinto mi è venuto di inseguirlo e affrontarlo. Ho agito d'impulso. A mente fredda forse avrei fatto un'altra cosa. Poi, pensando che magari poteva essere armato, mi è andata anche bene».
Ma come sono andate le cose l'altro pomeriggio?
«I miei genitori stavano rientrando dalla festa dei nonni all'asilo e io casualmente sono arrivato da loro in quel momento. Io non abito più a Pietramurata, ma ad Arco, ero andato a trovarli. Mia mamma mi ha chiamato spaventata dicendomi che la porta secondaria era stata scassinata. Sono entrato e ho sentito dei rumori sulle scale. Al secondo piano ho intravisto il ladro che tornava verso le stanze. È entrato in bagno per buttarsi dalla finestra ma quando ha visto che c'era un salto di 7/8 metri ha preferito affrontarmi e mi ha sferrato un pugno sotto il mento che mi ha scaraventato nella vasca da bagno. Mi sono rialzato, l'ho inseguito, e abbiamo avuto una seconda collutazione sulle scale».
Altre persone sono rimaste coinvolte dalla lotta?
«Nella fuga il ladro ha colpito anche mia mamma e la mia nipotina di 5 anni che fortunatamente non si sono fatti niente».
Era già riuscito a rubare e portare via qualcosa da casa?
«No, niente (la conferma arriva anche dalla mamma e dal papà che sono vicini a lui in ospedale, ndr ), anche perché già due anni fa i ladri erano entrati in casa portando via molti gioielli. Non era rimasto più praticamente nulla. Ha rovistato nei cassetti della mia ex camera e in quella dei miei genitori senza prelevare nulla di valore».
Come era il ladro? Ha saputo descriverlo ai carabinieri intervenuti?
«Ricordo poco. Solo che aveva una felpa o un cappuccio in testa, era di carnagione scura e aveva dei baffetti. Secondo me si è anche ferito perché quando ha cercato di aprire la porta per scappare ha usato la mano sinistra e quindi, nel colpirmi, si è evidentemente fatto male. Poi gli ho piazzato un calcio con le scarpe antinfortunistiche che hanno sul davanti un talloncino di acciaio. Potrebbe presentarsi a qualche pronto soccorso per essere medicato».