Gigajoy pronto ad aprire. In 500 in fila per un posto

Presto pronta, a Dro, la città del divertimento che si propone come l'alternativa gardesana alla Grande Mela

di Chiara Zomer

Cosa sarà il Gigajoy, la città del divertimento che si propone come l'alternativa gardesana alla Grande Mela, ormai è noto. Come sarà, questo è invece una sorpresa di cui si sta parlando - dalle parti di Dro e non solo - con un certo interesse. Se ne discute pure, con la comunità divisa tra chi aspetta con impazienza di avere un'alternativa serale o domenicale alle tradizionali proposte per il tempo libero e chi invece non ama questo modello di divertimento mutuato dagli States. Perché da lì viene: non c'è nemmeno un nome italiano per dire cosa sarà. Perché sarà un «Far», family entertainment center. Un posto cioè dove dai bambini molto piccoli ai giovani, tutti dovrebbero trovare qualcosa di stimolante da fare. E sul cosa sarà da ieri qualche risposta c'è: il presidente della Garda Lake Nicola Iovine (uno dei 21 soci che hanno contribuito all'investimento da 2 milioni di euro) e Roberto Sani (Kbs,che si occupa del marketing) hanno aperto le porte. E mentre gli operai ultimavano rifiniture e dettagli in vista dell'inaugurazione del 31 ottobre, hanno mostrato cosa Gigajoy sarà. Rivendicando con orgoglio un'operazione che «valorizza il territorio usando un capannone già precedentemente realizzato, offre una proposta di aggregazione e dà lavoro».

Ecco, su quest'ultimo dettaglio sono stati messi alla prova nei giorni scorsi. Perché sono finite le selezioni, più complicate del previsto. In tempi di magra 35 contratti a tempo indeterminato hanno fatto gola a tanti: «Abbiamo ricevuto 400 curricola via mail a cui si sono aggiunti altre 100 richieste, anche da fuori regione - spiegano Iovine e Sani - Abbiamo privilegiato i giovani, cercando di dividere il lavoro tra i comuni della zona. Perché metteva tristezza vedere questi ragazzi, alcuni che hanno finito la scuola da un anno, che sono ancora alla ricerca di un'occupazione». Ora in 35 ce l'hanno, per la serenità delle reciproche famiglie. Lavoreranno nei diversi spazi funzionali previsti nei 2 mila metri quadrati di servizi offerti, illustrati ieri da Iovine e Sani.

All'entrata gli utenti si troveranno una galleria di snodo. Sulla sinistra un bar e, proseguendo, la zona ristorazione: ristorante e pizzeria di giorno, pub la sera. Di fronte c'è l'area ludoteca, pensata per i più piccoli. Si paga l'ingresso in ludoteca (protetta da un recinto) e si usano i vari giochi, dai gonfiabili a quelli interattivi in legno, sotto draghi appesi al muro e disegni di castelli. «Qui saranno organizzate anche le attività, come il truccabimbi o i giochi di magia». Sempre da quest'area si accede alle sale pensate per le feste di compleanno, perché «non ci sono tante sale a disposizione delle famiglie per queste attività». 

Fin qui i piccoli. Tutti gli altri hanno il resto della struttura, a cui l'accesso è libero, si paga solo se si gioca. Sulla destra, nella galleria di snodo, si accede al bowling. Poco più in là le scale per il secondo piano, dove oltre ad un bar c'è la sala per le proiezioni in 3d, ma soprattutto la sala giochi, con proposte mutuate dagli anni Novanta. Per una scelta precisa: «I giochi d'oggi sono individuali, qui vogliamo che i ragazzi stiano insieme. Quindi anche i videogiochi sono pensati apposta perché interagiscano tra loro». E chi non ama gli schermi, può divertirsi tra biliardo e calcetto.
Si inaugura, come detto, il 31. Anzi, il 30 ci sarà l'apertura per istituzioni, esclusivamente ad invito, il giorno dopo dalle 15 in poi, apertura per tutti. Con offerte gastronomiche e con un'immensa torta. 

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