Olivi e la Loppio-Busa: «Ritardi? Colpa del lassismo in passato»
«Ci rendiamo conto che a causa del lassismo di chi in passato non è stato capace di affrontare in modo serio il tema della viabilità nell’Alto Garda, la Provincia si trova ora in forte ritardo
«Ci rendiamo conto che a causa del lassismo di chi in passato non è stato capace di affrontare in modo serio il tema della viabilità nell’Alto Garda, la Provincia si trova ora in forte ritardo verso questo territorio. Accettiamo le critiche, ma chiediamo che venga considerato pure quanto è stato fatto negli ultimi anni, in termini di investimenti e progettazioni».
Le politiche economiche e le azioni di sviluppo messe in campo dall’amministrazione provinciale, illustrate dal vicepresidente Alessandro Olivi lunedì sera durante uno degli incontri del Rotary club dell’Alto Garda al «Piccolo Mondo» di Torbole, non potevano prescindere da una riflessione sul collegamento Loppio-Busa, tema caro agli imprenditori locali e ormai fondamentale per il presente e il futuro dell’intera economia del Basso Trentino, tanto da portare lo stesso Olivi a legittimare pubblicamente il peso del Pil altogardesano nei confronti delle casse pubbliche.
«Questo territorio è lo specchio della capacità degli imprenditori nel costruire un sistema economico variegato, basato su settori in sintonia, e non in competizione, tra loro - ha detto - qui c’è il Trentino del turismo ma anche dell’agricoltura, dell’industria, della manifattura, dei servizi, a dimostrazione di come la convivenza tra diverse componenti economiche sia possibile. Il vostro è dunque un modello che merita di essere riconosciuto ma che necessita anche di risposte, che devono andare di pari passo con il gettito fiscale generato».
Da qui la richiesta degli imprenditori locali affinché la Provincia si attivi al più presto per garantire non solo incentivi e detassazione fiscale alle imprese, investimenti tecnologici, sostegno al credito e all’occupazione, ma anche un’economia competitiva.
All’ottimismo di Olivi si è però aggiunta la preoccupazione del sindaco di Riva Adalberto Mosaner verso la chiusura delle frontiere dell’Austria: «La nostra economia vive per grossa parte grazie al turismo e non credo che la Provincia si sia resa conto del peso di queste scelte».
«L’impatto sarà devastante - ha concluso il vicepresidente - perché tutto ciò che è confine è anche barriera. Nessuno può però decidere da solo come muoversi: sarà l’Italia a contribuire a risolvere la questione in seno all’Unione europea».