Unificare le 4 Apsp dell'Alto Garda e Ledro, una sfida ineludibile
Unire le quattro Apsp della zona, quelle di Arco, Dro, Ledro e Riva del Garda e accorpare alla futura Apsp dell’Alto Gadra e Ledro (azienda pubblica servizi alla persona, e cioè case di soggiorno per anziani) anche le competenze di assistenza domiciliare fornite ora dalla Comunità di valle. È un obiettivo da raggiungere a tutti i costi per Lucio Matteotti, presidente della Apsp «Città di Riva» e consigliere di Upipa (Unione provinciale istituzioni per l’assistenza), per poter affrontare le sfide dei tempi con una popolazione che continua a invecchiare e rilanciare, nel contempo, sul fronte della qualità dei servizi, della soddisfazione dei bisogni e del rispetto della dignità della persona; e questo in una congiuntura economica generale di grandi difficoltà. E nel disegno di Matteotti andrebbe accorpato alla Apsp unica anche il servizio offerto dalla Comunità di valle: infermieristico, di valutazione e di assistenza domiciliare, «sia per razionalizzare e rendere più efficiente la rete, sia per le caratteristiche del servizio, sia offrire all’utenza un accesso unico».
«Il rischio altrimenti - prosegue - è di venire fagocitati nel sistema sanitario e diventare una sorta di ospedale geriatrico periferico, privo di quella dinamicità necessaria per reggere alle richieste del territorio. Ma le Apsp non sono solo sanità, si occupano anche dei servizi alla persona per consentire una qualità di vita decorosa e socialmente soddisfacente sia ai non autosufficienti sia alle persone anziane». La questione dell’accorpamento delle Apsp, in mano ai comuni, era stato messo sul tappeto, nei mesi scorsi, dall’assessore provinciale alla salute Luca Zeni. Si è poi costituito un tavolo di lavoro a Trento assieme a degli esperti della Bocconi e ne sono emerse due piste di lavoro. «Una prevede - spiega Matteotti - un consorzio tra Apsp di vallata e l’altra l’unificazione delle Apsp rendere omogenea la filiera dei servizi alla persona. E l’obiettivo non è risparmiare ma estendere i servizi per i non autosufficienti il cui numero tra 15 anni raddoppierà e bisogna tenerne conto».
Nell’Alto Garda e Ledro le Apsp gestiscono 322 posti di Rsa (residenza sanitaria assistenziale: 132 ad Arco, 87 a Riva, 58 a Ledro e 45 a Dro) e servono principalmente persone adulte e anziani che necessitano di assistenza residenziale a servizio continuativo o soggetti a rischio di emarginazione sociale o in condizione di parziale autosufficienza. Gestiscono anche alloggi protetti, centri diurni, e nel corso del 2015 hanno erogato circa 85 mila pasti a domicilio, 5.500 pasti mensa, e 650 servizi di bagni protetti.