Armi, residuati e 672 proiettili nella casa di Federico Hurth
Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno bussato a quella porta convinti di dover portare a termine alcune verifiche di natura fiscale, come richiesto dalla Procura di Rovereto. Non immaginavano, però, che di lì a breve si sarebbero imbattuti in un autentico arsenale, costituito anche da armi da fuoco irregolarmente detenute. Tra queste anche una carabina clandestina, cioè mai registrata in Italia e mai collaudata su un banco di prova. Tra gli «articoli» sequestrati anche 672 proiettili.
Le «fiamme gialle» trentine hanno bussato alla porta di Federico Hurth, 86 anni, noto imprenditore altogardesano, di origine bavarese ma ad Arco dagli anni Sessanta, periodo al quale risale l'apertura dello stabilimento della sua azienda, da tempo oggetto di trasformazioni nella proprietà e nella denominazione, nella zona di Prabi che già aveva precedentemente ospitato i capannoni delle officine e gli uffici della Caproni Aeromere.
I militari sapevano che l'anziano era in possesso di un regolare permesso per la detenzione di alcune armi. Ma quello che hanno trovato durante la visita domiciliare va ben oltre l'autorizzato. Proprio per quel fucile clandestino, l'uomo è andato incontro a guai decisamente seri: nei suoi confronti è stato disposto l'arresto. Per Hurth è scattata, su disposizione della Procura della Repubblica roveretana, la misura cautelare presso la propria abitazione altogardesana. Domiciliari concessi sia per l'incensuratezza dell'uomo che per la sua età avanzata. Anche i domiciliari sono comunque durati poche ore: Hurth è stato rimesso in libertà, in attesa di essere sottoposto a giudizio.
I reati che vengono contestati all'imprenditore tedesco sono la detenzione di arma clandestina e la detenzione abusiva di armi e munizioni, alle quali si aggiunge una terza denuncia: quest'ultima è relativa all'omessa denuncia di smarrimento di armi, visto che l'uomo ha segnalato ai finanzieri di non trovare più tre armi, che un tempo erano - queste sì - in suo lecito e regolarmente registrato possesso.
Nel dettaglio le «fiamme gialle» si sono portate via dall'abitazione dell'imprenditore una carabina con calcio reclinabile completa di due caricatori, un fucile di fabbricazione austriaca probabilmente risalente alla Prima Guerra Mondiale e senza otturatore, 622 proiettili di vario calibro illecitamente detenuti, ma anche una pistola e un'altra carabina con 50 proiettili. Questi ultimi tre oggetti erano autorizzati e lecitamente detenuti, ma sono stati sottoposti comunque a sequestro preventivo come disposto dal magistrato.