Isola di Trimelone, nuova (definitiva) bonifica dai residuati bellici
Nuovo e si spera definitivo intervento di bonifica dal materiale bellico dell’isola di Trimelone, al largo di Assenza di Brenzone, una perla della sponda veronese del lago di Garda. Un intervento grazie al quale si spera così poter restituire dopo 70 anni, la splendida isola alla comunità gardesana come preziosa oasi naturalistica. Due le ditte in lizza per lavori da 425 mila euro. Il 25 gennaio verranno aperte le buste della gara indetta dalla centrale unica di committenza dell’Unione montana.
Contento il sindaco Tommaso Bertoncelli perché forse si potrà finalmente chiudere un intervento in corso da decenni per poter rimettere in sicurezza un’isola che era diventata ed è in parte ancora la pattumiera di residuati e ordigni inesplosi della prima e della seconda guerra mondiale. Ma sono di più i fondi messi a disposizione perché dopo l’accordo sottoscritto con la Regione Veneto si sono sbloccati 350 mila euro stanziati 9 anni fa, ai quali vanno aggiunti altri 350 mila euro disponibili grazie al lavoro che la marina militare e l’esercito stanno eseguendo proprio a Trimelone. Allo stato attuale per l’isola resta vigente il divieto di sbarco, di pesca e di immersione per la pericolosità del luogo.
Nonostante siano state recuperate nei lustri decine di migliaia di spolette, granate, proiettili, mine e altro, il lavoro da fare è ancora notevole. Acquistata negli anni ‘60 dal Comune di Brenzone, l’isola, tutelata come parco naturalistico e subacqueo, tornerà quindi a disposizione della comunità. Prima della Grande Guerra, Trimelone divenne avamposto sul confine dell’impero austro-ungarico.
Nel 1930 l’isola, con un’industria privata, si trasformò in cantiere per trattare i residuati bellici del primo e successivamente del secondo conflitto mondiale. Nella notte del 5 ottobre del 1954 ci fu un’esplosione che disperse nelle acque attorno all’isola tonnellate di materiale esplosivo accatastato dalla ditta. E così sia l’isola sia le acque, per un raggio di 100 metri, vennero interdette, fino a oggi, alla navigazione, alla balneazione e alla pesca. Secondo alcune inchieste giudiziarie l’esplosivo di Trimelone sarebbe stato utilizzato per rifornire organizzazioni terroristiche nere negli anni delle stragi di Stato.