Bezzecca, a scuola 5 giorni
Dopo 50 anni, la scuola media di Bezzecca rivoluziona la propria proposta formativa, adeguando il tempo scuola alla legge provinciale che vuole lezioni settimanali spalmate su cinque anziché sei giorni.
Grazie alla collaborazione con «Trentino Trasporti», che solo la settimana scorsa ha comunicato la fattibilità del servizio in avvallo alla proposta di uscita degli studenti dal plesso di Bezzecca alle ore 16 anziché alle 13, il consiglio d’istituto, convocato in assemblea straordinaria giovedì sera, ha dato il via libera alla cosiddetta «settimana corta». Per coprire il monte ore previsto dai piani di studio, le lezioni soppresse del sabato mattina saranno pertanto recuperate nei pomeriggi del lunedì e del venerdì, mentre il pomeriggio del mercoledì verrà riservato alle attività facoltative; per ovviare invece alla carenza di spazi nei locali mensa, necessari per assicurare i due rientri obbligatori, la scuola provvederà ad istituire un doppio turno per il pranzo.
Già con il prossimo anno scolastico, ovvero con il ritorno sui banchi dopo le vacanze estive, il nuovo tempo scuola prenderà dunque avvio in forma definitiva e per tutti gli studenti delle nove classi di scuola secondaria di primo grado ledrensi, trovando così piena soddisfazione sia da parte di quei genitori che tramite un sondaggio avevano detto «sì» alla settimana corta (il 62,13%), sia dell’amministrazione comunale, che in forma autonoma aveva provveduto ad informare il presidente della Provincia Ugo Rossi sottolineando come i problemi legati al servizio mensa e al trasporto degli alunni fossero ampiamente superabili, considerato il tempo a disposizione da qui all’inizio del prossimo anno scolastico. A dirsi contrari erano stati invece gli stessi docenti della scuola media, che sulla scorta dell’esperienza didattica maturata in forma sperimentale ancora una decina di anni fa nei confronti di una sola classe, avevano caldeggiato la richiesta di deroga alla Provincia che il consiglio d’istituto avrebbe voluto inoltrare a Piazza Dante, vista l’incompatibilità dei trasporti con gli orari d’uscita pomeridiani - poi risolta. I malumori scatenatisi tra le famiglie poco dopo il primo incontro dell’organo scolastico, del 15 gennaio, in cui la parità di voti tra i pro e i contro aveva dato visto prevalere quello del presidente e quindi decidere per il mantenimento del servizio scolastico su sei giorni, aveva contribuito infine a portare il consiglio d’istituto a bloccare la richiesta di deroga e tornare a discutere l’argomento.