Tenno, le firme dei consiglieri già arrivate: «La lapide si farà»
È bastata una giornata e mezza - convulsa e difficile quanto si vuole - perché su quel modulo che per primo l'ormai ex sindaco di Tenno Gianluca Frizzi ha firmato, arrivassero anche le firme della maggioranza del consiglio comunale.
Quanto basta per permettere a Giuliano Marocchi, da mercoledì sera sindaco reggente del piccolo comune altogardesano, di tirar fuori per i capelli la sua comunità da una situazione che si poteva fare ancor più difficile (con la ribalta nazionale e le troupe dei telegiornali a raccogliere opinioni e commenti in paese ieri mattina).
Il simbolo materiale che la famiglia di Alba Chiara Baroni ha chiesto si farà. La ventiduenne vittima del femminicidio del 31 luglio scorso sarà ricordata con una lapide o comunque con un monumento che le sarà dedicato. I dettagli saranno decisi in una riunione di maggioranza che il sindaco reggente ha convocato per lunedì sera e che dovrebbe rappresentare - queste le intenzioni di Marocchi - il momento di ricucitura di tutta la triste vicenda che ha portato alle dimissioni di Frizzi mercoledì sera in consiglio. Sperando che, nel dovere di ricordare, si possa iniziare a rasserenare gli animi.
L'ormai ex primo cittadino se n'è andato dopo mesi - questa la sua denuncia l'altra sera in consiglio - in cui non è riuscito, per le resistenze interne al suo stesso gruppo, a rispondere positivamente a quella richiesta della famiglia Baroni. Secondo alcuni componenti della sua maggiornaza, troppo vivo e recente, troppo grande, il dramma vissuto dalla comunità tennese perché già si potesse scolpirne nella pietra la memoria. Un pensiero comprensibile tra chi non può e non vuole dimenticare in un giorno l'altro protagonista di questa tragedia, Mattia. Per chi l'ha visto crescere pensarlo capace di quel gesto è stato difficile, soprattutto dopo averlo visto per anni fare il volontario e aiutare tanta gente dentro e fuori la valle con la divisa dei vigili del fuoco.
Ma c'è una verità (anche giudiziale) alla quale occorre rifarsi e che non muterà: se è vero che il dramma tocca l'intera valle e la tragedia ha travolto due famiglie, è anche vero che la vittima è Alba Chiara, e come ha ricordato l'ex sindaco un attimo prima di firmare le sue dimissioni, non ha chiesto lei di essere tale. In un momento storico come questo, in cui in Italia come in Trentino, si cerca di mettere un punto sull'inamissibilità e l'ingiustificabilità - sempre e comunque - del gesto violento anche all'interno della coppia, superando retaggi del passato e pericolose impostazioni mentali, Tenno si è ritrovata a dover affrontare prima di altre comunità questo irto passaggio culturale. Al punto che per "scollinare" ha avuto bisogno del gesto forte del suo sindaco: quel foglio bianco sul quale ogni amministratore è stato chiamato a dire un "sì" o un "no" alla famiglia di Alba Chiara.
«Abbiamo già raccolto un numero di firme sufficienti perché l'indicazione del consiglio sia a tutti chiara - commentava ieri sera il reggente Marocchi - ora formalizzeremo la scelta e lunedì sera ragioneremo anche su altre iniziative. Le opere pittoriche di Alba Chiara dovrebbero far tappa anche a Tenno, magari alla Casa degli Artisti. Un'idea sulla quale ci confronteremo subito».
«Voglio ringraziare prima di tutto il mio vicesindaco Giuliano Marocchi - aggiunveva ieri l'ex sindaco Frizzi - perché grazie a lui e al lavoro dei responsabili degli uffici comunali, la continuità amministrativa sarà garantita al meglio.
Mercoledì si è chiusa una delle pagine più tristi della storia del Comune di Tenno e ho voluto che si chiudesse nei tempi giusti. Le opere pubbliche più importanti per la nostra valle sono tutte in fase di progettazione avanzata o di appalto, eviteremo il commissariamento e anche la doppia elezione. Anzi, permettetemi una sottolineatura: col venir meno della mia indennità di sindaco il Comune risparmierà ben più di quei 5 mila euro che ci erano chiesti da Trento e che tanti guai burocratici e amministrativi ci hanno portato per le gestioni associate».