Concei, scoppia la polemica sui defunti
«Tutti i defunti meritano rispetto. Perché allora di fronte ad un regolamento cimiteriale le salme non vengono trattate pari modo?».
A chiederlo, tornando a sollevare il tema delle sistemazioni dei camposanti della valle di Ledro, sono in queste settimane alcuni censiti di Locca, il paese che ancora nel 2012 assieme a Lenzumo e Mezzolago era stato tra quelli più interessati dalle esumazioni previste dalle normative che ordinano le tumulazioni, le rotazioni delle fosse, le distanze tra le une e le altre eccetera, infastiditi dalla «disparità di trattamento ricevuto dagli uffici tecnici comunali - scrivono in una nota - che hanno provveduto ad esumare i resti dei nostri cari con lo scopo di spostarli nelle nuove cellette per le urne cinerarie mentre ad altri censiti è stata garantita la continuità della sepoltura nel terreno».
«Nei mesi scorsi il geometra del Comune incaricato del riassetto cimiteriale di Locca ci aveva assicurato che tutte le tombe interessate dalla sistemazione sarebbero state rimosse.
Tutte, tranne le cosiddette “tombe di famiglia”, realizzate con una struttura in cemento armato, provviste di divisorie tra una bara e l’altra e spazio adeguato ai lati per accedervi - scrivono ancora - avevamo chiesto di essere informati in anticipo del giorno previsto per le esumazioni (il costo dei lavori è stato tra l’altro molto alto, circa 800 euro, addebitato ai familiari), per poter così essere accanto alle spoglie dei nostri defunti e per verificare se le strutture delle tombe che sarebbero state lasciate in loco corrispondevano a quanto previsto dalla legge.
Purtroppo così non è stato: tra tutte, una sola tomba “privilegiata” non è stata rimossa perché classificata come “tomba di famiglia”, quando invece per le caratteristiche con cui è stata realizzata non lo è affatto».
Un tema dunque scottante che per quanto riguarda il cimitero di Locca, piccolo e ormai saturo, era iniziato ancora a metà degli anni Ottanta, quando pur in assenza di un regolamento erano stati gli stessi censiti a segnalare all’amministrazione comunale di Concei irregolarità nelle sepolture, chiedendo di intervenire «per salvaguardare sia l’estetica che le distanze tra una sepoltura e l’altra», e sollevato poi con il Comune unico di Ledro, quando la mancanza di un regolamento che disciplinasse i cimiteri allo stesso modo e la conseguente applicazione della normativa nazionale aveva fatto scattare una raccolta firme. Che non aveva però portato a nulla. «Ci sono famiglie, magari non più residenti a Locca, che hanno più “tombe di famiglia” - concludono - mentre altri censiti, che qui hanno sempre vissuto e vivono tutt’ora, non possono disporre di alcun metro quadrato di cimitero. Ci erano state fatte delle promesse ma dato che le regole non sono uguali per tutti intendiamo tornare a far sentire la nostra voce - concludono - in fin dei conti quel che chiediamo è il rispetto della dignità dei defunti e la sensibilità verso verso il dolore di chi ha perso qualcuno».