Due ledrensi fermati durante la trasferta della Juve a Parigi: l'accusa è istigazione all’odio razziale
Sarebbero stati identificati tramite alcuni video, poi diventati virali sui social, che mostrano i supporter bianconeri esibirsi negli ormai tristemente famosi "Uh Uh Uh" scimmieschi e in saluti nazisti. La polizia francese ha confermato che è stata aperta un'indagine
LEDRO. Ci sono anche due supporters ledrensi (personaggi peraltro molto noti in valle) tra i quattro italiani tifosi della Juventus fermati martedì sera a Parigi dalla polizia francese al termine del match di Champions League valido per il primo turno della fase a gironi che ha opposto i campioni del Psg ai bianconeri di Massimiliano Allegri.
La notizia è stata data dal quotidiano transalpino Le Parisienne e ripresa da numerosi siti nazionali. I quattro, tra cui appunti i due tifosi partiti dalla Val di Ledro, sono accusati di «istigazione all'odio razziale». Sarebbero stati identificati tramite alcuni video, poi diventati virali sui social, che mostrano i supporter bianconeri esibirsi negli ormai tristemente famosi "Uh Uh Uh" scimmieschi e in saluti nazisti. La polizia francese ha confermato che è stata aperta un'indagine.
Sul fatto nel frattempo è intervenuta anche l'associazione francese Sos Racisme che si è detta intenzionata a portare la vicenda in tribunale. «Ci aspettiamo una forte reazione da parte delle autorità calcistiche di fronte a questo comportamento che, anche se fortunatamente marginale, rimane troppo frequente negli stadi» hanno fatto sapere i vertici dell'associazione nata nell'ormai lontano 1984.
Martedì allo stadio dei Principi di Parigi, la «casa» di Messi, Mbappè e Neymar, i tifosi bianconeri hanno inveito non solo contro l'undici transalpino ma anche contro i napoletani e contro il portiere della nazionale italiana e del Psg Gigi Donnarumma (anche lui napoletano).
Il match è finito con la vittoria dei padroni di casa per 2-1 grazie alla doppietta di Kylian Mbappè al quale ha risposto (ma solo in parte) il bianconero McKennie.