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Monte Brento, trovata morta base jumper russa di 55 anni

Si tratta di una turista che era salita a Cima alle Coste per un lancio, ma nella serata di venerdì 25 aprile non era tornata: sono scattate vaste ricerche e questa mattina, poco dopo le 10, è stato individuato e recuperato il corpo senza vita. Da una prima ricostruzione risulta probabile che la donna non sia riuscita ad aprire il paracadute dopo il volo con la tuta alare

TRENTO - È stato ritrovato poco prima delle 10 il corpo senza vita della base jumper russa, classe 1969, le cui ricerche erano cominciate ieri sera a seguito di un mancato rientro dopo un lancio con la tuta alare dal monte Brento (Dro).

La donna è stata trovata da una squadra di terra del Soccorso alpino in una zona impervia nel bosco a una quota di circa 700 metri, 180 metri più a valle dell'exit Eagles sul monte Brento, fra la via del Boomerang e lo scudo di Cima alle Coste (Dro).

Da una prima ricostruzione sembra probabile che la base jumper non sia riuscita ad aprire il paracadute, dopo essersi lanciata con la tuta alare.

Dopo la dichiarazione del decesso da parte del medico e ottenuto il nullaosta dalle autorità, la salma è stata recuperata con l'elicottero e trasferita alla camera mortuaria di Dro.

La donna non era rientrata da un salto che avrebbe dovuto fare nel primo pomeriggio da Cima alle Coste. L'allarme al 112 è scattato intorno alle 19.40, poiché la donna non ha mai fatto rientro all'alloggio. La sua macchina è stata ritrovataera  nel parcheggio. Pare che la base jumper sia salita con altre persone fino all'exit prescelto e che queste abbiano poi proseguito per raggiungere il Becco dell'Aquila. Nessuno dunque ha assistito al lancio che ha avuto esito tragico.

Le ricerche sono cominciate nella serata di ieri, 25 aprile, coinvolgendo le squadre della stazione Riva del Garda del Soccorso alpino e speleologico che hanno perlustrato la parte alta della montagna, aiutati dalla luce della fotoelettrica dei vigili del fuoco che ha illuminato a giorno la parete.

Nel frattempo si è alzato in volo anche l'elicottero, con a bordo due tecnici di elisoccorso del Soccorso alpino e un operatore dellastazione di Riva del Garda, per effettuare un sorvolo sulla zona dell'ipotetica traiettoria di volo, ma senza esito.

Sono stati utilizzati anche i droni dei vigili del fuoco con le termocamere. Le operazioni stanno proseguendo anche nella mattinata di oggi.

Le squadre di soccorritori delle stazioni Riva del Garda, Val di Ledro e Trento monte Bondone del Soccorso alpino hanno setacciato via terra la parte alta della montagna, nella zona degli exit, oltre che la parte sottostante, su terreno molto impervio.

Infine, questa mattina, la tragica scoperta.