Turismo natura in crescita, svetta il Parco Dolomiti bellunesi
Uno degli ambiti in crescita nell'economia turistica riguarda le vacanze «verdi», cicloturismo compreso, con la montagna che gioca un ruolo di primo piano. Nella graduatoria del Rapporto EcoTur 2015, per esempio, si trova ai primi posti il vicino Parco nazionale Dolomiti bellunesi.
Uno degli ambiti in crescita nell'economia turistica riguarda le vacanze «verdi», cicloturismo compreso, con la montagna che gioca un ruolo di primo piano. Nella graduatoria del Rapporto EcoTur 2015, per esempio, si trova ai primi posti il vicino Parco nazionale Dolomiti bellunesi. Nei 102 milioni di visite a farla da padrone, nel 2014, è stato il Parco d'Abruzzo, il più richiesto dai tour operatori italiani (30% delle visite complessive), che precede il Gran Paradiso (21%) e l'area protetta bellunese (20%), che si estende per una cinquantina di chilometri nella fascia bassa della provincia alpina, dal confine con il Primiero fino al Cadore.
Il Parco delle Dolomiti bellunesi è in testa per quanto riguarda il numero di turisti stranieri (20,1% del totale), davanti alle Cinque Terre (14,4%), e allo Stelvio (11,7%), che precede l'Arcipelago Toscano (10,2%), e l'Appennino Tosco-Emiliano (8,6%).
Il giro d'affari del turismo nei Parchi o nelle aree marine protette negli ultimi anni ha continuato a crescere e quest'anno potrebbe superare i 12 miliardi di euro, con un ulteriore incremento del 3% sul 2014, secondo le stime contenure nel rapporto (presentato alla fiera di Lanciano elaborato da Enit, Istat, Osservatorio Ecotur e Università dell’Aquila).
Un settore decisamente anticiclico, dunque, se si considera che nel 2007, all'inizio della crisi economica, si registrava un fatturato di due miliardi inferiore alle stime attuali e le visite erano 94 milioni.
La crescita costante viene incrementata dal diffondersi di una serie di attività all'aria aperta che diventano sempre più popolari, a cominciare dalla bicicletta, specie nelle fasce sociali più consapevoli, nelle quali sono molto rappresentati laureati e diplomati, nonché le giovani famiglie.
Alle spalle del cicloturismo (nelle sue varie declinazioni), che con il 29% delle preferenze occupa la fetta principale della torta, si collocano trekking (25%) ed escursionismo (24%), quindi sci (12%), animal watching (8%) e altre attività sportive.Nel Parco bellunese, non lontano dal confine con il Trentino, in comune di Rivamonte Agordino, a un quarto d'ora d'automobile da Belluno, si trova uno dei principali centri visitatori, presso l'ex villaggio minerario di Valle Imperina. Qui, spiega il Parco, l'allestimento è dedicato agli uomini che hanno abitato la valle e al loro lavoro. La prima sezione dell'esposizione è dedicata al minatore e agli effetti delle passate attività minerarie e metallurgiche sul paesaggio e sull'ambiente circostante, sull'aria, sull'acqua, sulla vegetazione e sulla salute umana. La seconda sezione riguarda il mestiere del seggiolaio che in molti casi integrò o sostituì quello del minatore. Sono illustrate in questo settore del Centro l'organizzazione del lavoro, gli strumenti e le tecniche di costruzione delle sedie e il caratteristico gergo che questi uomini utilizzavano soprattutto durante i loro spostamenti in Italia. Una terza parte dell'allestimento illustra la figura leggendaria dell'Om Selvarech, protagonista di un rito primaverile propiziatorio ed eroe culturale che rivela agli uomini alcuni importanti segreti legati alla lavorazione del latte