Autonomia bellunese, il Bard si riunisce con Dorfmann
Ci sarà anche l’europarlamentare Svp Herbert Dorfmann (eletto con i voti di Bolzano, Trento e Belluno) all’assemblea degli autonomisti bellunesi del Bard, sabato, 16 aprile, alle 15, nella sala Veranda della Birreria Pedavena.
Il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti spiega che «sarà l’occasione di fare il punto della situazione sull’ultimo anno di attività, dalle elezioni regionali fino alla “questione elettività” della Provincia, e per presentare e programmare le prossime iniziative del movimento; durante l’incontro, verrà illustrato anche il bilancio 2015 e sarà presentato ed approvato il nuovo statuto dell’associazione».
Oltre ai rappresentanti del Bard, sul palco per gli interventi programmati saliranno fra gli altri esponenti dei movimenti autonomisti della Valtellina e una rappresentanza dei referendari sappadini (il Comune bellunese che ha votato per passare in Friuli).
Dorfmann chiuderà la giornata di lavoro cui in serata seguirà una cena di soci e simpatizzanti (per le prenotazioni: info@bellunoautonoma.regionedolomiti.it)
«Sono presenze - osserva il Bard - che confermano la bontà delle nostre azioni a difesa della montagna: le problematiche delle terre alte sono comuni dal Friuli alla Lombardia, dalla Carnia a Sondrio, ed è importante confrontarsi con queste realtà e trovare punti comuni d’accordo.
Questo, oltre al supporto del “nostro” europarlamentare, ci convince a proseguire con forza e decisione lungo la strada verso l’autonomia del Bellunese; nemmeno un anno impegnativo come quello appena trascorso riuscirà a fermarci».
L’assemblea avviene a poche settimane da una dichiarazione della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, possibilista sull’ipotesi che l’intera di Belluno - se lo desidera - trovi approdo nella sua regione per costruire una propria forma di autonomia alpina.
Se e come questo percorso si concreterà resta da vedere, ma di certo la questione attraverserà il confronto anche all’interno del movimento autonomista, che da anni si sforza di trovare una strada percorribile per arrivare a uno status istituzionale di autogoverno per la provincia dolomitica costretta a subire le politiche della lontana Venezia, scarsamente sensibili verso quest’area di montagna, marginale e poco rilevante dal punto di vista demografico e della rappresentanza con i suoi poco più di 200 mila abitanti (e due soli consiglierei regionali su 50) a fronte dei 5 milioni del Veneto dominato dalla pianura.
La proposta politica del Bard risiede già nel nome del movimento: rendere Belluno la terza provincia di una Regione Dolomitica accanto a Trento e Bolzano.
Ma su questo punto fondamentale, in Trentino Alto Adige le porte restano sbarrate a doppia mandata, malgrado il sostegno più formale che altro dato alla lotta autonomistica bellunese.