Cortina 2026, fra sette giorni si decide sui Giochi dolomitici
Meno sette alla decisione sui Giochi 2026. Comincia domani a Losanna la settimana decisiva verso la 134esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale in cui il 24 giugno sarà votata la città che tra sette anni ospiterà le Olimpiadi Invernali per le quali l’Italia si presenta con il tandem Milano-Cortina, contrastato da quello svedese formato da Stoccolma-Aare.
In caso di successo della candidatura bellunese e lombarda, come noto, sarebbero poi coinvolte nellospitalità delle gare anche località trentine e sudtirolesi per alcune discipline sportive.
Sul lago di Lemano si consumeranno in questi giorni le ultime schermaglie tra i leader delle due candidature contendenti che puntano a conquistare la maggioranza dei suffragi espressi dai membri del Cio. Attualmente i votanti sono 86 (con quorum a 44) ma nei corridoi del Cio - apprende l’ANSA - si prevede che potrebbero anche scendere a 83 (con quorum a 42, il più basso degli ultimi 40 anni) se tre degli aventi diritto (due rappresentanti di famiglie reali tra i molti in seno al Cio e una atleta) confermassero la loro indisponibilità a presentarsi lunedì 24 allo Swiss Tech Convention Center dove si svolgeranno i lavori della Sessione. Ufficialmente i membri del CIO sono 95 ma dal computo vanno esclusi i tre italiani (Malagò, Carraro e Ferriani) i due svedesi (Lindberg e Holm), il Presidente Bach (che non vota per prassi) e tre sospesi.
Proprio le dinastie blasonate hanno fatto preoccupare negli ultimi giorni Milano-Cortina visto che i rivali si presentano con la principessa Vittoria, alla evidente ricerca di alleanze, quale leader della delegazione. I voti delle famiglie reali sono 8 ma pare proprio che almeno due di questi membri Cio abbiano deciso di rinunciare alla trasferta per evitare di dover fare «scelte sofferte». Resta il fatto che la geografia dei grandi elettori è piuttosto variegata e complessa.
Non sono i singoli Paesi a votare bensì loro rappresentanti scelti tra le figure di spicco del mondo sportivo. Poi può capitare anche che uno di essi sia Capo di Stato (Qatar, Lussemburgo e Principato di Monaco) o ex (Ungheria), ma per il Cio quello che conta è il legame con lo sport. Ecco perchè diventare membro del consesso internazionale è sempre più ambito ma di pari passo complicato.
Passando all’analisi dei votanti, c’è da dire che: il continente che esprime il maggior numero di membri CIO è l’Europa con 35 votanti, seguita dall’America e dall’Asia con 17, dall’Africa con 11 e dall’Oceania con 6. Il 40% (34 su 86) dei membri sono alla loro prima votazione, essendo stati eletti negli ultimi 4 anni (al Cio non si vota dal 2015 per i Giochi Invernali 2022 quando Pechino prevalse in fotofinish sulla Kazaka Almaty per 44-40), mentre il 20% (17 su 86) sono all’ultimo voto.
Gli elettori provengono da 68 paesi differenti, 21 dei quali (30%) da nazioni che non partecipano ai Giochi Olimpici Invernali e questo potrebbe influire nella scelta finale. Tra i votanti c’è addirittura chi ha gareggiato alle Olimpiadi di Roma 1960 (il canadese Dick Pound, che è anche il decano del gruppo) ma sono 32 in totale quelli che hanno preso parte ad almeno un’edizione delle Giochi (tra cui i campioni olimpici, gli ucraini Borzov e Bubka, la russa Isinbaeva, gli ungheresi Schmitt e Gyurta, i francesi Drut ed Estanguet, la tedesca Heidemann, la marocchina El Moutawakel, il keniano Tergat, la zimbabwese Coventry, per citare i più famosi). Ultima annotazione: 23 degli 86 votanti c’erano anche vent’anni fa nel 1999 quando Torino la spuntò su Sion per i Giochi del 2006.
Lunedì prossimo l’Italia spera di fare il bis.