I genitori di Samantha potranno lasciarla andare: la decisione per la ragazza in coma da quasi un anno
Belluno, il padre Giorgio D'Incà domani giurerà come amministratore di sostegno e poi, previa intesa con i medici, potrà decidere di sospendere l'alimentazione della figlia, il cui stato vegetativo è considerato irreversibile. La madre Genzianella: prima di salutarla la porteremo un'ultima volta a vedere il mare. Una battaglia legale che apre nuovi scenari sul fine vita
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Samantha, 31 anni, è in coma dall'inizio del dicembre scorso a causa delle complicazioni, con danni neurologici, dopo un intervento chirurgico a una gamba, fratturata in seguito a una caduta.
Perciò, una volta certificato dalle perizie mediche che lo stato di Samantha è ormai da considerarsi irreversibile, i genitori, travolti da un dolore immenso si sono impegnati in una battaglia legale per cercare di esaudire l'ultimo desiderio della figlia in coma, con rigidità muscolare e costretta a una posizione fetale.
«È evidente che soffre, per noi è uno strazio vederla così», ripetono i genitori.
Ma il mese scorso sono arrivati, invece, due pareri favorevoli: prima il comitato etico dell'Ulss 1 Dolomiti e poi la Procura della Repubblica, esaminato il quadro clinico, si sono espressi contro l'accanimento terapeutico.
A questo punto c'erano le basi affinché il giudice tutelare del Tribunale di Belluno potesse assumere una deliberazione per rendere possibile quell'ultimo gesto d'amore per Samantha richiesto dai genitori affranti, travolti da una vicenda infinitamente drammatica.
Quando quel giorno arriverà, forse molto presto, «Samantha sarà libera», come da mesi ripetono i genitori.
Ma prima di staccare la spina e dare l'addio alla loro amata figlia, Giorgio e Genzianella dedicheranno un altro atto d'amore a Samantha: «Prima di lasciarla andare la porteremo a vedere il mare, che tanto amava».