Val di Zoldo, l'uomo che ha lasciato un tesoretto al Comune e alle badanti era da anni un benefattore anonimo
Un amico rivela oggi che Donato Casal, il gelatiere morto l'anno scorso a 71 anni, era il donatore nell'ombra che promuoveva e finanziava iniziative culturali e artistiche nella vallata dolomitica bellunese. Ha lasciato un patrimonio di oltre dieci milioni di euro
IL CASO Muore e lascia 10 milioni di euro alle due badanti e al Comune di Val di Zoldo
VAL DI ZOLDO. Non solo ha lasciato in eredità un patrimonio al Comune di Val di Zoldo, indicandone l'impiego a favore della cultura, ma oggi si scopre che è proprio Donato Casal l'anonimo benefattore che da anni finanziava iniziative artistiche nella vallata dolomitica bellunese.
Lo annuncia oggi, 3 marzo, il quotidiano Il Gazzettino, spiegando che a rivelarlo è stato il maestro Andrea Marcon, ideatore del Festival internazionale di Musica Antica Arte e Musica tra Pelmo e Civetta, un grande evento annuale reso possibile dall'aiuto di Casal.
«Non voleva apparire mai - dice al Gazzettino Marcon, che era amico di Casal - e credeva in molto in questo lavoro. Era una di quelle presenze silenziose, che però lasciano un vuoto incolmabile. Faceva tutto in memoria dei genitori a cui era molto legato».
Il gelatiere zoldano, scomparso l'anno scorso a 71 anni, aveva un patrimonio di oltre dieci milioni di euro: ha lasciato parte dell'eredità a due badanti croate e a sua sorella, ma il grosso va al Comune.
Si tratta, fra l'altro, di un condominio a Jesolo Lido e di un altro a Mestre: ora l'amministrazione municipale li metterà in vendita e il ricavato sarà destinato alla casa di riposo e al museo del gelato, un progetto importante per questa valle che da oltre un secolo ha coltivato la passione e l'arte del gelato. Moltissimi gli emigranti che dalle Dolomiti di Zoldo, splendidi paesaggi fra Pelmo e Civetta, si sono spostati in Germania o Austria per aprire gelaterie.
Il lascito di Casal per il municipio si compone anche di opere d'arte di grande valore anche simbolico, perché riguardano proprio la valle di Zoldo.
L'amore del gelatiere per l'arte è testimoniato anche dai finanziamenti anonimi che fece per i restauri di alcuni organi nelel chiese della zona e della Pala d’altare della chiesa di Brusadaz.
E il restauro di opere d'arte lignee presenti in valle è una delle indicazioni che Casal ha lasciato al Comune per l'uso di una parte degli introiti dalle vendite del patrimonio immobiliare.
«Mi ha sempre detto - osserva ancora ikl maestro Marcon - che le cose più belle che ha vissuto sono quelle qui in valle: la valle deve riconoscere la generosità di quest’uomo, che è rimasto sempre umilissimo, ma ha fatto tantissimo per il suo paese».
In memoria del benefattore zoldano ora nascerà anche un'associazione culturale.