Bollette insostenibili per il Comune: ad Alleghe il palaghiaccio deve chiudere
In agosto un conto di 53 mila euro per l'elettricità, le attività sospese in attesa di novità sull'abbassamento dei costi. A questo punto, un solo mese costa come metà dell'intero 2021
BELLUNO. Bollette da paura, non solo per il riscaldamento ma anche per chi deve gestire un palaghiaccio.
E ad Alleghe, storico centro alpino dell'hockey su ghiaccio, lo stadio non può più restare aperto.
L'annuncio è arrivato dal Comune: in agosto una bolletta elettrica da 53 mila euro, cifre insostenibili.
Il sindaco, Danilo De Toni, ha spiegato che prima dei rincari degli ultimi mesi il costo mensile era di un quinto. Anche meno, perché con la centralina idroelettrica locale a pieno regime parte dell'energia viene autoprodotta, ma quest'anno oltre ai emrcati imapzziti c'è stato anche il clima impazzito, fra calura e siccità.
Insomma, ora un mese costa quasi come metà dell'anno scorso.
Al momento, dunque, si chiude, con la speranza che gli attesi interventi governativi, se non altre misure europee sui mercati energetici, riportino i costi a livelli accettabili.
Perché i livelli attuali sono insostenibili da un piccolo comune di una vallata dolomitica.
Peccato anche perché l'impianto è un punto di riferimento per l'intero agordino.
Una ventina di anni fa i costi di gestione e di manuitenzione stroardinaria indussero anche il comune capoluogo della provincia, Belluno, a convertire in palazzetto dello sport lo storico palaghiaccio che fu inaugurato nel 1985 per le Universiadi invernali.
Se mantenere in vita una struttura simile è complicato in tempi ordinari, figuriamoci di fronte a scenari di emergenza energetica come quello attuale.
La speranza è che i provvedimenti nazionali o internazionali che migliorino le cose arrivino presto.
[foto: Alleghe Hockey - Facebook]