Belluno, crollo sul monte Schiara: i massi danneggiano due vie ferrate
Il distacco nel tratto strapiombante sommitale della nota cima che sovrasta a nord la città, appena sopra il rifugio Cai Settimo Alpini. Nessuna persona coinvolta, interessati i percorsi attrezzati Zacchi e Piero Rossi (del Marmol)
BELLUNO. Un altro crollo sulle Dolomiti: questa volta siamo sulle vette che sovrastano a nord la città di Belluno, sul celebre monte Schiara. Il grande distacco di roccia è avvenuto il 29 agosto sul Teston della Schiara e i massi sono finiti anche sulle vie ferrate sottostanti. La parete interessata dal crollo si trova appena sopra il frequentato rifugio Cai Settimo Alpini.
Verso le 8.30, spiega in una nota il Cnsas, il gestore del rifugio ha allertato il Soccorso alpino di Belluno, per un crollo avvenuto dal Teston, nel tratto strapiombante sommitale della Schiara, sopra la Cengia Sperti.
L'elicottero del Suem ha effettuato una prima ricognizione, per poi caricare a bordo tre soccorritori e sbarcarli in hovering lungo la Ferrata del Marmol, al bivio con la Ferrata Zacchi, per visionare le condizioni dell'itinerario attrezzato della Marmol.
I soccorritori sono quindi saliti al Bivacco Marmol per escludere la presenza di persone e scrivere di non scendere lungo la Ferrata. Visionata la Cengia inferiore, interessata dalla caduta di materiale come il tratto in comune tra le due ferrate.
Sono proseguite a lungo scariche di detriti nella gola tra lo spallone della Zacchi e la parete dove corrono i cavi.
L'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, ha poi recuperato i soccorritori, per sorvolare l'intero itinerario e controllare anche il Bivacco Dalla Bernardina, dove non c'era traccia di alcun passaggio.
Il sindaco di Belluno ha disposto la chiusura delle due vie ferrate Zacchi e Piero Rossi (ex del Marmol) fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
[foto credits: Soccorso Alpino e Speleologico Veneto]