«Turisti andate a casa», sfregio sulle Tre Cime di Lavaredo. La scritta su roccia dove furono scoperte impronte di dinosauro
La scritta su roccia – scoperta dall’alpinista e atleta paralimpico Moreno Pesce – dove furono scoperte impronte di dinosauro. "Il primo che dovrebbe rimanere a casa è l'autore di un simile gesto"
BELLUNO. Una scritta "Tourists go home", turisti tornatevene a casa, è stata scoperta sul grande masso di dolomia nel quale erano state scoperte due impronte di dinosauro, sul versante meridionale delle Tre Cime di Lavaredo. La zona - riferisce il Corriere delle Alpi - è a metà strada tra il rifugio Auronzo e il rifugio Lavaredo.
Così è stata sfregiata da un writer una delle rocce più famose ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, un masso di dolomia con impresse le tracce di un dinosauro del Triassico. Due impronte tridattili accanto alle quali compare ora una scritta a pennarello nero, indelebile.
Una forma di protesta contro il turismo di massa che invade anche le alte quote, messa in atto nel modo peggiore: danneggiando, forse irreparabilmente, uno dei simboli della storia milionaria di queste montagne, tutelate dall'Unesco: 220 milioni di anni fa qui c'era un mare primordiale, Teti, sulle cui spiagge vagavano colossi come l'Eubrontes, il carnivoro al quale apparterrebbero le due orme tridattili fossili, lunghe 30 centimetri. Sono state scoperte nel 1992 su un masso posizionato verticalmente lungo il sentiero che dal rifugio Auronzo porta al Locatelli, vicino alla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice.
Non l'unico è l'unico sito di interesse paleontologico delle Dolomiti Bellunesi: sul Pelmo - ma qui il percorso per arrivarvi è impegnativo -furono individuate negli anni '70 da Vittorino Cazzetta, un ricercatore locale, le orme di tre distinte piste di dinosauri del periodo del Triassico.
Ad accorgersi dell'oltraggio sul masso lungo il sentiero delle Tre Cime è stato Moreno Pesce, alpinista e atleta paralimpico di origine veneziana. Pesce ha scoperto la scritta durante una camminata di allenamento e ha diffuso un video nel quale sottolinea che "per le Tre Cime è un risveglio non bello".
"Il primo che dovrebbe rimanere a casa è l'autore di un simile gesto, se confonde la libertà di pensiero con quella di vivere la montagna sfregiando le cime più belle del mondo. Ci troviamo di fronte a un atto assolutamente censurabile" ha subito commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Segnali di insofferenza verso il turismo 'mordi e fuggi' in montagna non sono tuttavia nuovi.
La scorsa estate alcune scritte di protesta contro l'invasione delle alte quote - raggiungibili ormai comodamente in auto o seggiovie - era comparse sulla cartellonistica e sulle rocce di diversi sentieri dell'Alto Adige. Gli operatori turistici, considerata l'importanza del settore a livello economico, difendono invece la presenza di vacanzieri sul territorio.
Quanto alle Tre Cime di Lavaredo, durano da anni le critiche degli amanti della montagna per la strada a pedaggio, che permette a fiumi di turisti di arrivare in macchina fino al parcheggio sotto il rifugio Auronzo (Belluno).
Contro l'antropizzazione delle Dolomiti si è scagliata Mountain Wilderness, che non ha risparmiato rimproveri alla stessa Fondazione Dolomiti Unesco, accusata di non aver rispettato promesse come qulle della "chiusura del transito delle auto private sulla strada delle Tre Cime di Lavaredo, e la regolamentazione del traffico sui passi".
(foto Corriere delle Alpi)