In val di Fiemme una slot ogni 146 abitanti
Serate informative, interventi di sensibilizzazione nelle scuole. E, poi, anche la creazione di gruppi di mutuo aiuto. È una strategia a tutto campo quella messa in atto dalla Comunità Territoriale di Fiemme per contrastare la dipendenza da gioco. In valle ci sono 136 slot machines, 1 ogni 146 abitanti. Nella città di Trento, ad esempio, si è fermi a una slot ogni 150 abitanti
Serate informative, interventi di sensibilizzazione nelle scuole. E, poi, anche la creazione di gruppi di mutuo aiuto. È una strategia a tutto campo quella messa in atto dalla Comunità Territoriale di Fiemme per contrastare la dipendenza da gioco. In valle ci sono 136 slot machines, 1 ogni 146 abitanti. Nella città di Trento, ad esempio, si è fermi a una slot ogni 150 abitanti. Il fenomeno della ludopatia non riguarda solo le macchinette nei bar, ma anche giochi on line, gratta e vinci, lotto ed enalotto, più difficili da quantificare. Per contrastarlo, la Comunità della Valle di Fiemme, attraverso il braccio operativo del Servizio sociale, dà il via ad un progetto, che è stato presentato nei giorni scorsi ad enti, associazioni e realtà del territorio con l'obiettivo di creare una rete di prevenzione e veicolo del messaggio contro il gioco d'azzardo.
L'iniziativa prevede un percorso suddiviso in più fasi e differenziato per target. Si partirà a settembre e ottobre con tre serate informative a Predazzo (23 settembre), Cavalese (2 ottobre) e Molina (21 ottobre), aperte a tutta la popolazione. Gli incontri saranno gestiti in collaborazione con l'Ama (Associazione Mutuo Aiuto) di Trento che presenterà il problema della dipendenza da gioco, troppo spesso sottovalutato. Si proseguirà poi con un percorso rivolto agli studenti del triennio degli istituti superiori di Fiemme, in modo da educare e tenere alta l'attenzione di quelli che saranno i cittadini di domani. Il terzo passo (probabilmente già entro l'anno) sarà quello di avviare dei gruppi di auto mutuo aiuto per chi soffre di ludopatia: dai dati raccolti dal Servizio sociale, è emerso che alcune persone della valle stanno già frequentando questo tipo di gruppi a Trento o in provincia di Bolzano. L'obiettivo è di permettere a loro e anche a chi non ha la possibilità di spostarsi in città, di trovare un sostegno a livello locale.
Al progetto hanno già dato la propria adesione la Cassa Rurale di Fiemme, la fondazione «Il Sollievo- Valle di Fiemme», le Famiglie Cooperative di Cavalese e Varena.Tra le proposte emerse durante la presentazione del progetto, la responsabile del Servizio Sociale di Fiemme, Manuela Silvestri , ha anticipato che una delle intenzioni è quella di elaborare un logo, coinvolgendo gli studenti delle scuole locali con un concorso di idee per individuare il marchio per identificare i locali che scelgono di non installare macchinette, in modo da premiare gli esercenti che adottano comportamenti virtuosi.
L'assessore alle attività sociali della Comunità di Valle, Alberto Casal , spiega: «La dipendenza da gioco è presente e diffusa sul territorio: è, quindi, molto importante attivarci per sensibilizzare e per aiutare chi ne soffre». Alcune amministrazioni comunali della valle (tra cui Capriana, Predazzo, Cavalese, Ziano e Tesero) sono già scese in campo per contrastare il fenomeno, proibendo le macchinette nei locali di loro proprietà o vietandone l'installazione vicino a luoghi ritenuti sensibili.