Rurale di Fiemme in perdita «Ma sosterremo il territorio»
È iniziata giovedì sera a Panchià la serie delle pre assemblee della Cassa Rurale di Fiemme , in vista dell'assemblea generale dei soci in programma il prossimo 18 aprile a Predazzo. Davanti a numerosi soci del paese, è stata presentata la situazione dell'istituto che quest'anno (come del resto succede anche in altre zone del Trentino) presenta un bilancio deficitario, con una perdita di 3,8 milioni di euro, coperta comunque attingendo al patrimonio, per fortuna molto consistente (75 milioni di euro), di cui dispone la Rurale, una delle più patrimonializzate del Trentino.
La situazione è stata illustrata innanzitutto dal presidente Dino Zanon , il quale ha richiamato la difficile situazione economica di questi ultimi anni, con la crisi mondiale del 2007/2008 che in Fiemme è arrivata un po' più tardi, prefigurando per altro una ripresa più lenta. Si è praticamente fermata l'edilizia e, di conseguenza, ha sofferto tutto il mondo produttivo, anche se la Cassa Rurale ha continuato ad essere vicina al territorio, alle famiglie ed alle imprese in sofferenza, nel rispetto del ruolo che ha sempre esercitato e pur dovendo evidentemente affrontare qualche rischio. «Il risultato di quest'anno - ha comunque chiarito il presidente - si poteva evitare attingendo a qualche tesoretto che avevamo da parte, ma abbiamo voluto proporci all'insegna della massima trasparenza. Al di là di tutto, in ogni caso, la banca è solida e può guardare con tranquillità al futuro, pronta a ritrovare momenti migliori».
Concetti poi ripresi, cifre alla mano, dal direttore Paolo Defrancesco . La raccolta diretta, ha precisato, è cresciuta da 422 a 430 milioni di euro, ma gli impieghi, dovuti al calo degli investimenti e quindi dei prestiti, sono scesi da 395 a 378 milioni. C'è stato anche un calo dei tassi di interesse, che hanno determinato una riduzione dei rendimenti sui depositi, e sono cresciuti i crediti deteriorati, dovuti alla difficoltà dei debitori a far fronte ai loro impegni, con i ricavi normali insufficienti a sostenere i costi. Di qui il deficit di bilancio, che per altro, ha ribadito il direttore, «non va assolutamente a pregiudicare la sicurezza della banca». «La perdita è controllata e c'è la piena capacità di andare avanti sostenendo ancora e sempre le necessità del territorio».
Presidente e direttore hanno fatto anche un accenno al futuro del mondo del credito cooperativo, con le nuove prospettive e le nuove dinamiche che dovrebbero portare alle fusioni. Per Fiemme si sta già discutendo in ordine alla possibile fusione delle due Casse Rurali esistenti (Fiemme e Centrofiemme) anche se il cammino è in salita e ancora tutto da chiarire. Sul bilancio, è poi intervenuto il presidente del collegio sindacale Mario De Zordo , a ribadire la «politica consapevole» dell'istituto e la «assoluta mancanza di rischi». Poi il saluto del consigliere di Panchià Walter Gilmozzi e gli interventi di alcuni soci. Preoccupazione ha espresso l'ex consigliere Gianfranco Varesco , mentre Franco Zorzi ha sollecitato il consiglio a «rivedere le spese di gestione» e Gabriele Zorzi ha parlato di «cifre che portano sfiducia».
Su altri temi sono intervenuti Luca Nicolelli e Natale Varesco. Infine è stato salutato e ringraziato Renzo Paluselli , dipendente che ha raggiunto l'età ed i requisiti per andare in pensione. Venerdì scorso il secondo appuntamento a Castello, domani a Valfloriana, alle 14.30 nella sala del Circolo Anziani.