Svaso del bacino di Stramentizzo Pescatori allarmati: Avisio a rischio
Pescatori trentini in allarme, dopo i danni alla fauna ittica provocati con lo svaso della diga di Pezzè. Erano i primi giorni di giugno e nell'Avisio si è assisitito ad una morìa di pesci, a seguito del rilascio dal bacino di acqua e limo. Hydro Dolomiti gestisce gli impianti e la Provincia, dopo le lamentele di residenti e pescatori, dice che tutto è tornato sotto controllo.
Non la pensano così i diretti interessati, che adesso temono ulteriori problemi per l'annunciato svaso della diga di Stramentizzo, che contiene 3,5 milioni di metri cubi di sedimento (la capacità del bacino artificiale è di 7,5). Dalla diga alla confluenza con l'Adige il fiume è lungo 35 chilometri. Si calcola che con lo svaso verrà scaricato in acqua circa un milione di metri cubi di fango.
La Federazione pescatori trentini - che conta 6.500 soci, 24 associazioni, di cui tre (Moena, Cavalese e Castello di Fiemme) interessate direttamente all'operazione di fluitazione - sta chiedendo garanzie alla società che gestisce l'impianto e alla Provincia che, tramite il Servizio faunistico e quello dei Bacini Montani, è chiamata a controllare. «In pratica - spiega il presidente della Federazione pescatori Mauro Finotti - tenendo conto che a Pezzè sono stati depositati lungo il fiume 20mila metri cubi di sostanza limosa, nel caso dello svaso di Stramentizzo il danno rischia di essere molto maggiore. Il risultato sarà una specie di "asfaltatura" del fiume»: limo ovunque, pesci morti e compromissione dell'ambiente fluviale.
La polemica sta montando, tanto che a Moena un pescatore - che è anche agente di polizia - Luca Demanincor ha avviato una raccolta firme (finora siamo arrivati a quota 2000 adesioni) che, a metà luglio, saranno consegnate all'assessore provinciale destinato all'ambiente Mauro Gilmozzi. «Il punto è - spiega Finotti - che la normativa in vigore prevede un 7% massimo di torbidità media delle acque. Questo dovrebbe garantire la sopravvivenza della fauna ittica, ma se la media è calcolata su due ore, vi lascio immaginare in che stato si trova l'acqua nei picchi durante la giornata, senza considerare che tutto poi si deposita e lì resta. Siamo molto preoccupati per l'Avisio, ma problemi analoghi ci sono per il Brenta e il Noce».
Finotti invita a ricordare cosa è successo con lo svaso della diga di Pezzè. Si parla di pesci morti e di effluvi maleodoranti. «Quanto accaduto con lo svaso di Pezzè è stato devastante, ma non è nulla rispetto a quanto accadrà a Stramentizzo. Ci domandiamo: è successo ciò che è successo perché sono stati violati i protocolli o perché, pur nel loro rispetto, questi si rivelano insufficienti per la tutela della vita dei fiumi?» I bacini devono essere svasati per ragioni di sicurezza, dicono in Provincia. I pescatori rispondono che le alternative esistono. Da qui la necessità di modificare la normativa in materia. La pulizia dei bacini - dicono i pescatori - può essere effettuata senza danni, come accade altrove: nelle dighe possono essere collocati dei dissabbiatori (e poi il tutto può essere spostato con ruspe e camion) o possono essere collocate delle chiatte con aspiratori di sabbia, che verrebbe poi asportata sempre con dei pezzi pesanti.
Meglio ancora - dicono - sarebbe ripensare a sbarramenti capaci di non far accumulare il materiale.
«Ma fa più comodo fare come si è sempre fatto - commenta Christian Tomasi - Tanto che, col sistema attuale, per far scendere a valle anche il limo che si deposita ai lati dei bacini, si usano le ruspe. Più comodo e meno costoso, salvo poi compromettere per sempre i fiumi». Per sempre? «Il limo andrebbe ad ostruire tutti gli anfratti e le grandi buche caratteristiche di questo torrente, dimora di una specie in pericolo di estinzione, la trota marmorata. Le poche superstiti, in un ambiente così alterato, non avrebbero nemmeno più la possibilità di riprodursi» Tomasi è fra coloro che, peraltro, invita i colleghi a rilasciare in acqua gli esemplari pescati, soprattutto se di taglia, i riproduttori, che erroneamente alcuni considerano dannosi. «Ma al netto dei problemi legati alle regole sulla pesca, il vero problema rimane lo svaso».