«Mollo tutto per un rifugio» Antermoia, 98 domande
«Mollo tutto e vado a gestire un rifugio». Quante volte lo avete detto o lo avete sentito dire? Non è facile. C’è chi si limita a sognarlo. C’è chi ci ha provato e ha battuto in ritirata. E c’è chi ci prova ancora, senza paura degli ostacoli. E non parliamo solo della difficoltà a mollare un posto più o meno sicuro che però ci uccide dentro (sull’argomento sono state scritte tonnellate di libri) ma della concreta difficoltà nell’intraprendere una professione complessa come quella di gestore. E in mezzo c’è la burocrazia, la concorrenza, le incognite (si pensi a quanto è successo al rifugio Altissimo). Ce ne parla il nostro Fabrizio Torchio, esperto di montagna e di Sat.
Sono 98 le manifestazioni di interesse arrivate alla Sat per la nuova gestione del Rifugio Antermoia, che sorge a 2496 metri, vicino all’omonimo lago, nel Catinaccio nel territorio del Comune di Mazzin.
La Società degli Alpinisti Tridentini, che ne è proprietaria, l’ha ristrutturato completamente lo scorso anno e cerca un nuovo gestore dopo la decisione di Almo Giambisi - guida alpina e protagonista di oltre 30 spedizioni alpinistiche - di lasciare dopo 27 anni di appassionata quanto professionale gestione.
«Ci aspettavamo un numero elevato di manifestazioni di interesse - spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti - ma non così alto; si tratta per la maggior parte di fassani e di trentini, ma c’è chi ha scritto anche dall’Appennino».
Qualcuno ha già iniziato ad illustrare le proprie proposte gestionali, altri hanno inviato il curriculum, e a tutti la Sat ha già spedito la lettera di risposta: «A tutti coloro che ci hanno scritto abbiamo risposto spiegando che si passa ora alla seconda fase - spiega il presidente Bassetti - con la quale si va a documentare quanto serve: curricula, attestazioni, certificazioni, competenze, esperienze precedenti, piano di gestione del rifugio, ecc.
Verranno poi valutati i profili e i requisiti: ad esempio se chi si propone è guida alpina, se fa parte del Soccorso alpino, se ha competenze relative alla gestione di un rifugio, se ha conoscenza del territorio, se ha competenze linguistiche e così via».
Nell’avviso di ricerca di un nuovo gestore, infatti, la Sat ha evidenziato fra i requisiti soggettivi «la conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi, nonché la capacità di apprestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso».
La terza fase, quella di valutazione e di colloquio con la quale la Sat deciderà a chi affidare la gestione del rifugio Antermoia, dovrebbe naturalmente concludersi in vista dell’apertura del rifugio per la prossima stagione estiva, normalmente dal 20 giugno. L’«Antermoia» è stato oggetto di un profondo intervento di riqualificazione degli spazi interni (62 posti letto in camere) e degli impianti, ai fini di migliorare il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.
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