Sèn Jan di Fassa è realtà
Ultimi giorni da «single» per Pozza e Vigo. Con 35 voti favorevoli, 1 contrario e 13 astensioni il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige ha approvato il decreto legislativo sull’istituzione del nuovo Comune trentino di Sèn Jan di Fassa-Sèn Jan, nato dalla fusione dei Comuni di Pozza di Fassa-Poza e Vigo di Fassa-Vich.
Il consigliere Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), che su questo testo aveva presentato numerosi emendamenti, ha preso parola, contestando la scelta di un nome nella sola lingua ladina, ricordando che esiste anche il toponimo San Giovanni e chiedendo la doppia denominazione.
L’assessore alle minoranze, il ladino Giuseppe Detomas, chiamato in causa dall’intervento, ha sottolineato come in molti comuni in altre regioni, come Saint Vincent in Val d’Aosta, ma anche in Trentino, facendo l’esempio, tra gli altri, di comuni come Amblar, Cles o Terzolas in Val di Non, vi sia un uso di un toponimo che si rifà a lingue minoritarie o di lingue scomparse e nessuno ha mai chiesto l’uso di un toponimo italiano. Con questo passaggio politico si conclude quindi una storia ma se ne apre un’altra che andrà a cambiare la geografia della valle ladina. Precedentemente, un anno fa, il referendum del 20 novembre, ha sancito la fusione dei Comuni di Pozza di Fassa e di Vigo di Fassa. La proposta di fusione era aperta anche ai comuni di Mazzin e Soraga, che però avevano votato «no» al referendum, ma senza compromettere l’ipotesi di fusione a due dei comuni maggiori di Pozza e Vigo. A Pozza di Fassa aveva risposto «sì» l’81,97% dei votanti e a Vigo di Fassa l’80,21%.
Il nuovo comune sarà operativo a partire dal primo gennaio del 2018.