Vigo di Fassa, il più votato per l'Asuc è Guido Bernard
Metà Vigo di Fassa si è recato alle urne, e tutti hanno espresso lo stesso volere. Hanno votato in 544 su 1.033 e 542 hanno detto «sì» alla costituzione della nuova Asuc. Due schede nulle, nessun «no». Salvo che si possa intravedere il «no» nel 48% degli aventi diritto al voto che a votare non ci è andato. Ma la contrarietà si mescola a diverse altre variabili, tra cui il disinteresse e la non o mala informazione. Il quorum del 40% comunque era già stato raggiunto a metà pomeriggio di domenica.[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1648201","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]
Lo spoglio delle schede è stato lungo, e sebbene sulla volontà di costituzione dell’Asuc non ci fossero grandi dubbi, più impazienza e curiosità destava il conoscere i nomi votati. Eccoli, quindi: Guido Bernard 164 voti, Aldo Rasom 143, Paolo Rizzi 140, Lorenzo Mazzel 139, Erwin Obletter 137. Fuori per una manciata di voti Francesco Rasom, (130), Maurizio Weiss (129) e Franco Ghetta (120).«Pensavo si recasse a votare una percentuale maggiore, ma va bene così. Speravo di raccogliere consensi, ma averne così tanti è stata una sorpresa che mi dà tanta soddisfazione. Ringrazio chi mi ha dato fiducia e assicuro che la squadra lavorerà insieme per la miglior gestione possibile», così commenta il risultato il primo degli eletti, Guido Bernard. Già vicesindaco con l’amministrazione Detomas e poi assessore alle foreste, lavori pubblici e usi civici con l’amministrazione Fontana, Bernard porterà l’esperienza acquisita nell’Asuc.
«Il Comune di Vigo ha sempre amministrato gli usi civici, usi che dal 1° gennaio, sarebbero divenuti proprietà del Comune di Sen Jan. Con la nascita dell’Asuc tutto ciò che non è centro urbano, ovvero bosco, pascoli, malghe, strade forestale, diventano patrimonio Asuc e da questo ente sono regolamentate e gestite» spiega. I possedimenti più importanti sono rappresentati dalle due malghe, Vael e Secine, dal «Bait de le Pociace» e «Bait del Poz»; il bosco, dove in media vengono tagliati 1800 metri di legname, il un terzo dei quali va ai censiti, i due terzi vengono venduti. Al di là del patrimonio non ricchissimo, è la possibilità di gestione e di cura del territorio a rappresentare la vera ricchezza.
«Così come nei secoli scorsi il territorio era il sostentamento delle piccole aziende silvo pastorali, anche oggi il territorio è l’elemento chiave di riuscita del turismo. Ecco l’importanza di mantenerlo e migliorarlo» sostiene il sindaco Leopoldo Rizzi. «Le persone votate godono tutte della mia stima. Sono state ritenute ritenute le più capaci per prendere in mano questo compito e sono sicuro lo sapranno affrontare al meglio, attraverso il dialogo costruttivo con al nuova amministrazione di Sen Jan» conclude. Nei prossimi giorni il neo comitato dovrà riunirsi per eleggere il presidente, poi il compito più imminente sarà la predisposizione dello statuto.