Una Magnifica Agenda
Fino al 2015, promuoveva ogni anno la stampa di un calendario. Dal 2016 in poi, la Magnifica comunità di Fiemme ha optato per una agenda, che è diventata anche importante strumento di comunicazione culturale ed artistica. Sabato pomeriggio, nel salone Clesiano dello storico Palazzo dell’ente, a Cavalese, è stata ufficialmente presentata la «Magnifica Agenda 2018», curata da Francesca Dagostin e Roberto Daprà, i due apprezzati responsabili della gestione del monumento comunitario, con la collaborazione di Tommaso Dossi ed Alice Zottele.
La cerimonia è stata aperta dallo scario Giacomo Boninsegna, intervenuto assieme ai regolani Carlo Zorzi, Renzo Daprà, Alberto Compagnoni e Giorgio Ciresa. Tra i presenti, anche l’ex scario (attuale sindaco di Panchià) Giuseppe Zorzi.
«Una scelta» ha ribadito Boninsegna «nata dalla volontà del Consiglio dei regolani di valorizzare il prestigioso patrimonio della Magnifica, mettendo a disposizione dei vicini uno strumento più agile rispetto al calendario e soprattutto di dare importanza ad un ente che non è soltanto boschi e legname ma anche arte e cultura. Naturalmente proseguiremo su questa strada, con la volontà di rinsaldare il senso di appartenenza di tutti noi alla nostra istituzione».
Sui contenuti dell’Agenda sono poi intervenuti Dossi e Daprà, in assenza di Francesca Dagostin, neo mamma (per la seconda volta) da poche settimane ed alla quale sono andati i saluti e gli auguri di tutti i presenti. Dal primo, la puntuale analisi del lungo percorso che ha consentito alla Magnifica comunità di venire in possesso di una ricca collezione di splendide stampe settecentesche acquistate nel 1902 dalla famiglia Vanzo e che facevano parte di una straordinaria collana di pitture e disegni appartenenti ai noti pittori Unterperger, da Cristoforo senior (redattore del primo inventario nel 1748) a Michelangelo, a Francesco Tabaldo, a Giuseppe ed a Cristoforo junior, prima di diventare, nel 1830, di proprietà della famiglia dei pittori Vanzo ed essere quindi ceduta, il 10 agosto 1902, alla Comunità. Dodici acqueforti (tecnica pittorica nata nel ‘400 ed utilizzata per incidere fregi e decorazioni) sono comprese nell’Agenda, una per ciascun mese, commentate da Francesca Dagostin e Roberto Daprà, il quale, sabato pomeriggio, ne ha illustrato tre in dettaglio, dimostrando grande preparazione e sensibilità, anche nell’analizzare le tecniche utilizzate per queste pitture. Ai curatori ed a quanti hanno collaborato è andato il ringraziamento dello scario, particolarmente soddisfatto per il pregevole lavoro svolto per la valorizzazione del Palazzo, visitato nell’ultimo anno da oltre 10.000 persone.