Cavalese, in ottobre la seconda sala parto
Che sia la volta buona? Sembra di sì. La lettera inviata dal governatore Ugo Rossi al capogabinetto della ministra della Salute Giulia Grillo, Alfonso Celotto, sblocca la situazione circa il punto nascite dell’ospedale di Cavalese e annuncia per ottobre la possibile riapertura.
Ma più che la lettera sono molto importanti gli allegati perché fondamentali per l’accordo tra Trento e Roma.
In questi allegati ci sono i vari protocolli richiesti dal Ministero nel corso dell’estate; documenti che necessitavano di essere implementati affinché il Ministero potesse dare il via libera. Roma infatti, nello scorso mese di agosto, aveva ribadito la necessità di rispettare tutti gli standard previsti dalle linee guida ministeriali e richiedeva alla Provincia ulteriori garanzie rispetto ad una riapertura «anche nelle more della conclusione dei lavori per le sala parto secondo progetto da concludersi nell’estate 2018».
Il presidente Rossi, nella lettera, annuncia poi che la seconda sala parto/travaglio sarà agibile a decorrere dal prossimo primo ottobre come era stato annunciato nei mesi scorsi quando iniziarono i lavori all’ospedale di Cavalese.
I protocolli «adeguati» aprono quindi la strada ad una riapertura del punto nascite mentre le opere per le sale parto sono quasi ultimate.
Lunedì scorso si era svolto un incontro a Cavalese promosso dal presidente della Comunità territoriale Giovanni Zanon e dal sottosegretario alla sanità Maurizio Fugatti insieme agli amministratori locali e alle associazioni dei cittadini che aveva in qualche modo spianato la strada. Alla fine dell’incontro di cui l’Adige ha dato notizia martedì, mancava solo l’invio della lettera con i protocolli e questo è avvenuto ieri.
Un passaggio fondamentale che permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Superato anche, almeno per il momento, la questione del personale medico che è stato individuato anche grazie ai cosiddetti gettonisti, medici che arriveranno a Cavalese a seconda delle necessità.
I gettonisti possono rimpiazzare i medici che parteciperanno ai nuovi concorsi solamente se il Punto Nascita di Fiemme verrà nel frattempo riaperto, aveva ribadito il portavoce di Parto per Fiemme, Alessandro Arici che si batte senza sosta per la riapertura del Punto nascite. «Siamo fiduciosi - dice Arici - ma la cautela è ancora d’obbligo ed attendiamo una comunicazione ufficiale. Mi preme ricordare che tutta la vicenda è stata pilotata fin dall’inizio. In questi quattro anni, il Ministero ed il Percorso Nascite hanno sempre fornito elementi costruttivi, con tempistiche più che corrette e l’attenzione dell’attuale Governo per le nostre reiterate vicissitudini è confortante.
Ora basta. Non ci sono più abili».
Tra i protocolli implementati vi sono quello del taglio cesareo emergente/urgente, l’attivazione ostetrica sul territorio tramite elisoccorso e la gestione del parto in emergenza in ambiente extraospedaliero.