Degaudenz, presidente della Pro Loco di Bellamonte critico con l'operato del Comune di Predazzo
Dopo qualche mese di relativa calma, torna a farsi sentire Dino Degaudenz, presidente della Pro Loco di Bellamonte (nella foto il presidente con il direttivo), e questa volta non contesta solamente la situazione relativa allo spargimento dei liquami sul territorio, ma fa una serie di osservazioni critiche anche su alcuni altri problemi che interessano il paese e la frazione.
«Innanzitutto - dice - l’idea dei Comuni di Predazzo e Ziano di incaricare una società di Bolzano per l’elaborazione di un progetto congiunto destinato a garantire il futuro sviluppo turistico, a lungo termine, per le due comunità, mi risulta difficile solo pensarla», partendo dalla convinzione che «oggi, per incidere sui mercati turistici, si parla di Dolomiti, Trentino, Italia, non certo di due piccoli Comuni, con il rischio di creare doppioni e produrre servizi di basso o medio profilo, di sicuro non di eccellenza».
Poi l’affondo su diverse tematiche, a partire dalla passeggiata di Bellamonte, lungo la statale, «ideata dal compianto geometra Giuseppe Bernardi e che ha bisogno non di insufficienti rappezzi, come è stato fatto, ma di seri lavori di manutenzione». Poi il parcheggio del Centro Servizi, «dove - dice - si gioca ancora una volta al risparmio, tralasciando cento metri quadrati di piazzale soprastante e 15 metri quadrati là dove l’acqua piovana ristagna, creando fango e scivolamenti vari. Insomma, come si dice a Predazzo, ‘n tacòn pezo del bus».
Richiamando quindi ancora la tematica dello spargimento liquami, Degaudenz contesta «il prolungamento fino al 20 luglio della possibilità di farlo, consentendo quindi di riprenderlo dopo il 20 agosto, in piena stagione turistica, mentre nel Piano Regolatore Generale c’è una chiara delimitazione che vieta tutto l’anno lo spargimento sia del liquame puzzolente che quello biodigestato, meno puzzolente ma sempre pieno di acidi. Senza dimenticare, e me lo ha confermato un agricoltore di Predazzo, che l’eccessiva concimazione crea solamente problemi per il taglio stesso dell’erba e che comunque ogni settimana arrivano dalla pianure balle di fieno e camion di mangimi»-
Contestato da Degaudenz anche l’incarico ad un tecnico per il cambio di coltura a «Larcionè». «Una splendida località a quota 1700 metri, dove esiste una prateria con una quantità incredibile di fiori di ogni specie. Dopo aver distrutto i fiori dei prati di Bellamonte e di parte della campagna di Predazzo, manca poco che si arrivi a distruggere anche le stelle alpine». Poi le bonifiche sui versanti di «Viezzena», «con smottamenti» afferma «che hanno dato un’immagine di territorio instabile. Sta franando la montagna? Perché è stato tagliato il piede della montagna per fare una strada che ha scoperto una sorgente che attualmente sta girando per conto suo?». Infine le due rotonde all’ingresso nord e sud del paese. «Avevano - sottolinea Degaudenz - una grossa valenza di comunicazione, legata ai tre Mondiali di sci nordico, al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo ed al mondo mineralogico. Tutto è stato cancellato da due prati incolti, con lame in ferro sistemate contro il senso di marcia e che, a mio avviso, sono estremamente pericolose. Dove era la Provincia quando ha approvato il progetto?».
La conclusione è allarmata. «Se questo è il panorama che offriamo, credo che studiare possibili soluzioni per una visione turistica del nostro Comune sia totalmente fuori luogo. Il compito sarebbe quello di non giocare solo al risparmio ma di guardare avanti, realizzando servizi avanzati, completi, al giusto costo, attraverso investimenti produttivi rispettosi dell’ambiente e di assoluta valenza». Sicuramente la materia di discussione non manca. Con la speranza che sia oggetto di un confronto pacato e costruttivo.