Nei boschi della Magnifica abbattuti oltre 150 mila metri cubi di legname
Molto peggiore del previsto la situazione post alluvionale nei boschi della Magnifica Comunità di Fiemme. Ieri, in una giornata ancora piovosa e che ha quindi limitato, per quanto in minima parte, la visibilità sul territorio, lo Scario Giacomo Boninsegna, assieme ai tecnici ed ai custodi forestali dell’ente valligiano, ha effettuato in elicottero (con un velivolo della Elicors di Gardena) un sopralluogo aereo su tutte le aree boschive di competenza, prendendo visione di uno spettacolo che lo stesso Scario ha definito «desolante», parlando alla fine di «non meno di 150.000 metri cubi di legname gettato al suolo dal vento fortissimo che lunedì sera ha investito la vallata, dalla val Cadino a Malga Corno, a Lavazè, a Paneveggio, ma il bilancio potrebbe salire ancora laddove, dall’alto, non è possibile vedere fino in fondo altri danni al suolo. Credo - le sue conclusioni - che ci vorranno non meno di tre/quattro anni per superare questo momento davvero disastroso».
Entrando nel dettaglio, al di là dei boschi, molti i danni anche alle strutture agricole: è salva Malga Cadinello mentre è stata portata via un’ala della vicina casèra, così come sono stati divelti i tetti delle malghe Agnelezza, Cazorga e Lagorai. Semidistrutti anche il tetto della stalla e della casèra di Malga Toàzzo, gestita dalla Magnifica anche se è di proprietà del Comune di Panchià, mentre sembrano non aver subito danni le malghe di Sadole, sopra Ziano, e di Valmaggiore, a monte di Predazzo, nelle cui vicinanze si registra soltanto una frana tra la casèra e la chiesetta alpina, comunque rimasta indenne.
Distrutta invece la ampia area boschiva di «Sottosassa», di proprietà, per metà ciascuno, della Magnifica e del Comune di Predazzo. Divelto a Moena il tetto di Malga Pozza. Situazioni dunque molto gravi per queste strutture fondamentali per l’alpeggio estivo. «Un problemaccio che dovremo affrontare il più presto possibile, nella prossima primavera» il commento dello Scario. Per quanto riguarda le strade, quella della val Cadino è completamente distrutta, così come quella che da Panchià porta nella zona di Cavelonte, mentre sono visibili una serie di frane e slavine lungo la Valmoena e le strade di Lagorai, Sadole e Valmaggiore. La Magnifica, in ogni caso, si è subito messa in moto e già da oggi, sabato 3 novembre, saranno operativi quattro mezzi, due di proprietà dell’ente e due noleggiati da altre ditte, assieme ai tecnici ed a tutti gli operai a disposizione, per iniziare innanzitutto il lavoro di ripristino delle strade danneggiate. Per quanto riguarda invece il legname abbattuto dalla tromba d’aria, sempre da oggi si inizia a lavorare con la disponibilità di otto ditte che sono state fatte convergere nelle zone disastrate dai posti in cui ancora erano impegnate per gli ultimi interventi della stagione. Dalle località irraggiungibili con i mezzi normali, sono stati recuperai, con l’elicottero, gli argani per le teleferiche, destinati naturalmente agli interventi più urgenti. «Speriamo che adesso il tempo ci dia una mano e ci consenta di lavorare il più a lungo possibile» le parole dello Scario, che, alla luce di quanto accaduto, ha confermato l’intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni comunitarie del 16 dicembre. «In questo momento così difficile» dice «non me la sento di abbandonare la responsabilità di continuare il mio servizio a favore della Magnifica».